Usa: verso nuove sanzioni contro Iran e Sudan

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Usa: verso nuove sanzioni contro Iran e Sudan

02 Agosto 2007

La Camera dei
rappresentanti americana, su iniziativa bipartisan, ha approvato tre progetti
di legge che hanno l’obiettivo di colpire le economie di Iran e Sudan.

Il primo, l’Iran
Sanctions Enabling Act
, approvato
con un larghissimo voto bipartisan (408 a favore e 16 contrari) e promosso
dai deputati Barney Frank (democratici) e Christopher Shays (repubblicani), autorizza
i governi statali e locali a disinvestire da quelle compagnie che investono
nell’industria energetica (petrolio o gas naturale), nucleare o della difesa in
Iran. Il senso di tale provvedimento è quello di disincentivare le
amministrazioni pubbliche dal possedere o mantenere quote di imprese
potenzialmente sanzionabili ai sensi della legislazione, ossia delle sanzioni,
adottate dagli Usa. Più in generale il progetto di legge si inserisce nel
quadro dell’impegno politico, diplomatico ed economico americano volto a
fermare il programma nucleare iraniano, come più volte ricordato dai principali
protagonisti della vita politica a stelle e strisce, della maggioranza
repubblicana come dell’opposizione democratica.

Il secondo allarga il
divieto di investire in Iran ad alcuni settori del mondo della finanza, come
quello delle assicurazioni. Il terzo stabilisce che nessuna compagnia in affari
con il governo del Sudan possa firmare un contratto con il governo federale
Usa, incoraggia le amministrazioni statali a fare lo stesso e, più in generale,
promuove azioni di disinvestimento da quel paese.

Affinché i tre bills divengano leggi è necessario che siano
approvati dal Senato e che passino, infine, dal tavolo del presidente per la
promulgazione. L’ampiezza della maggioranza che li ha approvati non dovrebbe
creare grandi difficoltà al momento del voto nella Camera alta, atteso durante
la prossima sessione autunnale, alla ripresa dei lavori del Congresso. Il voto
dei tre progetti di legge è stato accolto con favore dalle maggiori
organizzazioni americane per i diritti dell’uomo.