Usa vs Germania, la Merkel incalza e Trump promette: “le cose ora cambieranno”
31 Maggio 2017
di Redazione
Se qualcuno pensava fosse un malinteso, o un equivoco, ci ha pensato direttamente Trump, via Twitter a chiarire che i rapporti con Berlino non possono che essere poco distesi. “Noi abbiamo un enorme deficit commerciale con la Germania, in più loro pagano molto meno di quanto dovrebbero per la Nato e le spese militari. Molto male per gli Usa. Ciò cambierà ”.
Nel corso del G7 la cancelliera Merkel non aveva gradito in generale il clima della discussione a Taormina, e durante un comizio tenuto a Monaco domenica aveva detto che l’Europa deve prendere il suo destino nelle proprie mani, perché il tempo in cui si poteva affidare agli alleati è finito. In parte poteva essere un affondo elettorale, ma il suo avversario Schultz l’ha difesa, accusando Trump di aver umiliato la Germania al G7. E così Trump ha risposto con la consueta verve.
Gentiloni durante la conferenza stampa con il collega canadese Trudeau ha provato a non far dispiacere: “Certamente l’Italia condivide la necessità che gli europei prendano in mano il proprio futuro, le sfide globali lo impongono. Questo naturalmente non toglie nulla ai legami transatlantici e all’alleanza con gli Usa, ma l’importanza che noi diamo a questi legami non può farci rinunciare ai principi fondamentali come l’impegno contro il cambiamento climatico, per la società aperta e il commercio internazionale libero”.
Ad ogni modo sono essenzialmente due i punti su cui Trump attacca la Germania: le spese per la difesa e i commerci, e un terzo sarebbe, poi, la politica sull’immigrazione. A quanto pare Berlino investe meno del 2% del Pil in difesa, ma non solo. Anche gli europei chiedono alla Merkel di aumentare la domanda interna, in modo da acquistare più prodotti stranieri e ridurre il surplus. E se nel frattempo per Schulz, leader Spd, Donald Trump è “il distruttore di tutti i valori dell’Occidente“, accusando il presidente Usa di minare la cooperazione internazionale, ogni cosa è rimandata al G20 di Amburgo. Se il presidente Usa confermerà la presenza si capirà quanto incrinati sono i rapporti internazionali e quanto resisterà la sufficienza della Merkel con Gran Bretagna e Stati Uniti.