Vaticano: “Accogliere immigrati ma tutelare l’identità dei Paesi”
04 Ottobre 2007
di redazione
Nell’accogliere gli immigrati e rispettarne la religione, non bisogna cedere a «ingiustificate concessioni che mettono a rischio l’identità culturale e religiosa delle società che li accolgono». Lo afferma il «sottosegretario agli Esteri» della Santa Sede, mons. Piero Parolin.
Che osserva come «la società globalizzata tende a livellare e omologare, ma ciò non impedisce che lo Stato tuteli i valori religiosi che sono professati dalla maggioranza dei cittadini e che appartengono al patrimonio storico, artistico e culturale della propria nazione».
Il diplomatico vaticano ha sviluppato una analisi della libertà religiosa nella società globalizzata, rilevando che per «dare un volto umano alla globalizzazione» occorre mettere al centro la persona e i suoi diritti, in primis quello alla libertà religiosa.
«È indubbio – ha osservato – che la globalizzazione elimini le barriere, spinga ad aprire le culture e i sistemi di valori, ma ciò non deve avvenire a spese della verità e del suo riconoscimento pubblico».
E la libertà religiosa ha una «dimensione pubblica» che non può essere ignorata, è «infatti portatrice di valori etici capaci di fecondare la democrazia e di fare cultura».