Vaticano. L’unica Chiesa è quella cattolica
09 Luglio 2007
di redazione
È prevista per domani la pubblicazione del documento della
Congregazione della dottrina della fede intitolato “Risposte ai quesiti
riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa”. Il nodo centrale
riguarda l’esclusione delle chiese riformate dal titolo ufficiale di Chiesa.
Il documento è stato firmato dal cardinale William Levada,
Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e ratificato e
autorizzato dal Papa, il 29 giugno, nella ricorrenza dei SS Pietro e Paolo. Secondo
quanto riferito oggi dal quotidiano on line Korazym.org , si tratta di un testo
piuttosto breve, strutturato in due parti: un’introduzione di tre paragrafi e
una sezione dialogica di cinque domande seguite dalle risposte. Chiarezza,
brevità e stile didascalico sono i mezzi cui si ricorre per raggiungere
l’obiettivo espresso nell’introduzione: presentare “il significato autentico di
alcune espressioni ecclesiologiche usate dal Magistero che sono aperte a malintesi
nel dibattito teologico”.
La prima domanda invita a riflettere sull’impatto del
Concilio Vaticano II sulla dottrina sociale della Chiesa. Si risponde che non
si intende operare nessun cambiamento, ma anzi si procede verso uno sviluppo,
un approfondimento. La seconda e la terza domanda, come rivela ancora
Korazym.org, si soffermano sul significato esatto dell’affermazione: “la Chiesa
di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica”. Questo il passo centrale del
documento e in quanto spiega il senso del verbo “sussiste”, utilizzato dal
Concilio nella Costituzione Lumen gentium. Tale significato corrisponde a quanto già
anticipato qualche giorno fa da ‘Il Giornale’ : “l’unica Chiesa di Cristo sussiste
nella Chiesa cattolica”.
Come si legge ancora sul quotidiano Korazym.org , la quarta
domanda si sofferma sul motivo per cui le Chiese orientali, seppure separate da
una piena comunione con la Chiesa cattolica romana, vengano definite “Chiesa”.
Il documento evidenzia in proposito la “presenza dei sacramenti e la
successione apostolica dei vescovi”. Perciò, nonostante le divisioni, tali
Chiese meritino il titolo di “Chiese particolari o locali”.
Infine, l’ultima quesito verte sull’attribuzione del titolo
di Chiesa alle a tutte le comunità cristiane nate dalla Riforma del XVI
secolo. Chiara e decisa è la risposta
del Vaticano. Data l’assenza della successione apostolica, del sacramento
dell’ordine e quindi, della sostanza integrale del mistero eucaristico, queste
comunità non possono essere definite Chiesa in senso proprio.