Veltroni: ecco come si esce dalla crisi
15 Febbraio 2009
di redazione
“Partiamo da una premessa” – dice Veltroni: “da otto mesi noi ripetiamo ossessivamente: guardate che questa sarà una crisi che cambierà il paesaggio sociale del Paese. “Il Giornale” ha fatto una pagina deridendo il mio catastrofismo, ma ora tutti si rendono conto di cosa sta succedendo. Questa crisi non è arrivata al suo acme e purtroppo i prossimi mesi saranno ancora più drammatici: l’Italia avrà tre anni di recessione. Ma, come dice il capo di gabinetto di Obama, “una crisi grave non va mai sprecata. E’ proprio in questi momenti che bisognerebbe fare le riforme più coraggiose. Ma questo richiederebbe di avere al governo uno che abbia in mente di unire il Paese e non di dividerlo”.
Allora come si potrebbe fare questa rivoluzione? “Questo sarebbe il momento di fare alcuni interventi volti a far crescere il Pil e a ridurre la povertà. La riforma degli ammortizzatori sociali, per sostenere precari e cinquantenni che perdono il lavoro, favorendo formazione e reinserimento. Lo Stato deve pagare tutti i debiti che ha con le aziende medie e piccole, circa 30 miliardi di euro, e bisogna che le banche restituiscano a queste imprese le condizioni creditizie perdute. Bisogna fare un grande piano decennale di riconversione verde, che porti a cambiare l’alimentazione di tutti gli edifici pubblici e privati. Serve una politica infrastrutturale che faccia partire i cantieri adesso. E una riforma che fissi il limite di tempo per ogni risposta amministrativa”.
Secondo Veltroni forse sarebbe il caso di alzare l’età pensionabile, ma sopratutto ci vorrebbe Ciampi (o De Gasperi): “Su questo, registro che il governo ha detto di no. Un giorno Tremonti ha detto che bisognava intervenire e Sacconi ha detto di no. E’ un tema che la maggioranza ha deciso di togliere dal campo. Ma questo sarebbe il momento in cui fare grandi riforme strutturali e servirebbe un governo all’altezza della crisi. Ci vorrebbe un De Gasperi o un Ciampi. In questo momento bisogna unire il Paese per fronteggiare l’emergenza nazionale. Ma non è Berlusconi l’uomo adatto”.