Veltroni non ha tempo per Porta a Porta e lascia fuori Berlusconi

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Veltroni non ha tempo per Porta a Porta e lascia fuori Berlusconi

27 Marzo 2008

“La Rai è occupata ancora dalla sinistra”. Il giorno dopo la
decisione di annullare la puntata di “Porta a Porta” di oggi in cui sarebbe
stato ospite, Silvio Berlusconi torna ad attaccare l’azienda di viale Mazzini e
lo stesso leader del Pd, Walter Veltroni.

“Una violenza inaccettabile” ha
continuato il Cavaliere spiegando che la sua impossibilità ad andare in video
da Vespa “non c’entra niente con la par condicio, c’entra un atto violento da
parte di Veltroni che ha detto: ‘Non voglio andare a rispondere ai
giornalisti’”.

La campagna elettorale quindi si scalda ed a tenere banco è,
manco a dirlo, la Rai. Una brusca fiammata quasi a smentire chi finora aveva
puntato il dito contro una campagna elettorale troppo soft e di basso profilo.

A mutare il vento da bonaccia a tempesta ci ha pensato l’azienda di viale
Mazzini che ieri ha comunicato al leader del Pdl di aver annullato la puntata
di domani (oggi ndr) vista
l’indisponibilità di Veltroni. Un’indisponibilità giunta all’ultimo momento,
come ha precisato subito lo stesso Bruno Vespa, dopo che era stato proprio
Veltroni a sollecitare una nuova ospitata dei candidati premier nel salotto di
“Porta a Porta”. Ma niente da fare, per l’ex sindaco troppi impegni elettorali
che però avrebbe disdetto solo per un ipotetico faccia a faccia con Berlusconi.
Soltanto in quel caso non ci sarebbe stato alcun indugio, né impegno di sorta.

Da qui la durissima reazione del Cavaliere. Prima la Rai colpevole di essere in “mano alla
sinistra” e dopo lo stesso Veltroni che “è stanco e lo capisco ma il fatto che
lui non voglia andare non significa che il leader dell’opposizione non possa
andare in televisione. Si tratta di una violenza inaccettabile”.

Dalla Rai però
fanno sapere che non c’è stato alcun “intervento politico” come precisa il
direttore generale Claudio Cappon.  “La
Rai – ha spiegato il dg – deve garantire un terreno neutrale. Ci  sono delle regole e abbiamo ritenuto che,
soprattutto per gli esponenti di magior rilievo, dovesse esserci una rappresentazione
paritaria delle posizioni”. Anzi lo stesso presidente Claudio Petruccioli in
una lettera inviata al presidente della Vigilanza Landolfi ieri sera
giustificava a caldo che la scelta di annullare la partecipazione di Berlusconi
era legata al fatto che “le presenze di Berlusconi e Veltroni a ‘Porta a Porta’
sono fino a questo momento in equilibrio e che, negli ultimi dieci giorni di
campagna elettorale, una presenza di uno dei candidati alla Presidenza del
Consiglio doppia rispetto al suo principale concorrente, non trova alcuna
motivazione”.

Tutto chiaro, quindi. Nessuno sgambetto al Cavaliere. Non la
pensa così però il consigliere d’amministrazione Angelo Maria Petroni che in
una lettera inviata allo stesso Cappon denuncia che “si tratta di un fatto
gravissimo, che delegittima il servizio pubblico radiotelevisivo”. “Una
decisione – continua Petroni – che non ha precedenti nella storia del servizio
pubblico radiotelevisivo”

Clima accesso che non ha risparmiato nemmeno la Commissione
Vigilanza Rai dove il presidente Mario Landolfi da ieri sta attaccando il
vertice dell’azienda di viale Mazzini. Per l’esponente del Pdl  “la decisione di Veltroni di non partecipare
a ‘Porta a Porta’ non può impedire a Vespa di ospitare Berlusconi” visto che “la
parità di trattamento e quindi di presenze all’interno di un ciclo di
trasmissioni non può essere inchiodata alla disponibilità o all’indisponibilità
di un candidato concorrente cui in questo modo si affiderebbe un vero e proprio
potere di veto”. E rispondendo direttamente a Petruccioli chiede di “mantenere l’offerta
originariamente fatta nei confronti di entrambi i candidati, per non dare a
ciascun soggetto politico l’arbitrio di precludere – con la propria astensione
– la partecipazione di tutti gli altri soggetti ai programmi che li
riguarderebbero”.

In breve il Cavaliere deve poter andare nel salotto di Bruno
Vespa. Nel Pd, invece, si cerca di spostare l’attenzione. Fabrizio Morri,
capogruppo del Pd in Vigilanza dice che 
“Berlusconi ha davvero paura del faccia a faccia visto che continua a
trincerarsi dietro la legge” mentre Marco Follini responsabile per il Partito
democratico dell’Informazione accusa il Cavaliere di “maccartismo televisivo”
riguardo “la descrizione berlusconiana della Rai come covo di estremisti di
sinistra”.

Per il momento però l’unico ad essere stato cacciato dagli schermi
della Rai è il Cavaliere.