Vendere Mykonos, Atene smentisce ma la notizia fa il giro del mondo

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Vendere Mykonos, Atene smentisce ma la notizia fa il giro del mondo

30 Giugno 2010

Sono bastate poche ore e la notizia ha fatto il giro del mondo. La Grecia (s)vende le sue isole per far fronte alla crisi che si è abbattuta sullo stato ellenico. La notizia è apparsa sul quotidiano inglese Guardian e ha destato grande clamore. Stando a quanto riferisce la testata giornalista, la Grecia avrebbe avviato una serie di misure disperate per far fronte al salvataggio finanziario concesso dal Fmi e dall’Ue. La vendita di un’isola potrebbe contribuire a rafforzare le casse statali e a reperire quei fondi necessari per far fronte al debito pubblico schizzato alle stelle dopo anni di spese folli e non programmate.

Sul sito privateislandsonline.com si parla di 1235 acri dell’isola di Nafsika messi in vendita da proprietari privati per una cifra totale che si aggira attorno ai 15 milioni di euro. Tuttavia ci sono isole di dimensioni più ridotte (talmente ridotte che ci entra a mala pena un lettino), con un costo che si aggira attorno ai 2 milioni di euro. Diverso il discorso per quanto riguarda i terreni di proprietà dello stato. Di fatti, sempre a quanto riferisce il Guardian, il governo ellenico avrebbe messo in vendita zone delle isole di Mykonos e di Rodi. La messa sul mercato riguarderebbe principalmente una zona dell’isola di Mykonos, una delle mete più ambite dai turisti stranieri. Di tale zona, un terzo è di proprietà dello stato, che è alla ricerca di investitori privati in grado di sviluppare un complesso turistico di lusso. I potenziali investitori sarebbero principalmente russi e cinesi, e tra i primi nomi circolati c’è quello del magnate russo Roman Abramovich.

Della miriade di isole che accerchiano la Grecia, solamente 227 sono popolate. La decisione di sondare il terreno degli acquirenti di isole, è stata dettata dall’incapacità di sviluppare, nelle isole non popolate o meno popolate, una rete di infrastrutture di base e una forza di polizia permanente. La speranza è quella che la vendita o l’affitto a lungo termine di queste isole, possa attirare investimenti generando posti di lavoro e reddito imponibile. Tuttavia a seguito dell’articolo del ‘Guardian’ sono giunte le prime smentite da Atene. Con una dura lettera al quotidiano britannico, il portavoce del governo ellenico, George Petalotis, ha bollato come “assolutamente inaccurata” la voce di possibili trattative, tra Atene e investitori russi e cinesi, per la vendita di suoli sull’isola di Rodi. Inoltre il portavoce giudica offensive e scorrette le accuse sulle presunte incapacità del governo Greco di sviluppare infrastrutture di base sulle isole elleniche. D’altronde la nota circolata nella giornata di sabato, non smentisce la vendita di terreni sulle isole di Nafsika e Mikonos. “La vendita di isole di proprietà di privati non è una novità”, riferisce il portavoce da Atene, sottolineando come Nafsika sia da tempo sul mercato.

"Queste accuse, aggiunge Petalotis, sollevano seri dubbi sulle motivazioni per le quali questo articolo è stato pubblicato sulla prima pagina del Guardian". Il portavoce evidenzia infine che da parte di Ue e Fmi non vi è stato un salvataggio finanziario della Grecia, come scrive il quotidiano, ma "un prestito che sarà pienamente ripagato". Nessuna smentita è arrivata invece in merito alla notizia che vedrebbe la Grecia pronta a vendere le società gestrici del trasporto ferroviario e dell’acqua. Sono soprattutto i cinesi ad essere interessati all’affare tranviario greco. Di fatti, questi hanno già il controllo di diversi porti ellenici, e in più il governo greco, in un accordo annunciato lo scorso mese, ha accettato di esportare il suo olio d’oliva in Cina. Insomma, il governo Greco è pronto a vendere il proprio patrimonio naturale, artistico e culturale, oppure no?