Vendola sogna ancora un cantiere della sinistra (sconfitta)
24 Gennaio 2014
di redazione
Nichi Vendola parla al secondo Congresso di SeL e al di là dell’omaggio al maestro Abbado non è musica per le orecchie di Matteo Renzi. "L’abbraccio col ‘Caimano’ e’ una maledizione per la sinistra moderata che ne e’ sempre uscita smontata", dice Vendola, che nel suo antropoleggiare denuncia anche il passaggio dalla "diversita’ berlingueriana" alla "normalita’ berlusconiana’", che, pare di capire, è il nuovo Pd renziano che con il Cav. stringe accordi e dialoga con grande scorno di chi non ne voleva più sentir parlare e invece. "Non ci si chieda di dimenticare la girandola di mafiosi ed escort che ha dominato la scena politica per vent’anni e che il porcellum era l’atto lurido di chi intendeva avvelenare i pozzi della politica", e giù applausi antiberlusconiani. Sarà che anche il tentativo di Renzi alla fine produrra un’altra sinistra in mille pezzi, ma a noi pare di ricordare, e vorremmo suggerire anche a Vendola di farci caso, che la sinistra del cambiamento è stata smontata proprio alle ultime elezioni. "Mi e’ difficle orientarmi nella geografia interna del partito", dice Vendola parlando del Pd. "Non ho voglia di iscrivermi a nessuna sua corrente interna, perche’ il Pd non e’ il mio e il nostro destino". E ancora: "Non intendiamo scioglierci fino a quando non nascera’, se nascera’, il cantiere della sinistra del futuro". Ma l’ultimo cantiere ormai è già passato.