Venezuela, blitz dei sostenitori di Maduro in parlamento, 7 feriti
06 Luglio 2017
di Redazione
Un gruppo di chavisti, sostenitori del presidente venezuelano Nicolas Maduro, ha sequestrato per nove ore dei parlamentari e dei giornalisti dopo aver fatto irruzione nel Parlamento di Caracas. Almeno sette i parlamentari che sono rimasti feriti negli scontri. Julio Borges, presidente del parlamento, in cui l’opposizione a Maduro ha la maggioranza dall’inizio del 2016, ha parlato di 350 persone sequestrate, fra le quali un centinaio di giornalisti, prima che la polizia riuscisse ad evacuare l’edificio, nel centro della capitale venezuelana. Borges ha attribuito l’operazione ai “colectivos”, gruppi di civili filo-governativi.
L’assalto è avvenuto nel giorno in cui l’Assemblea Nazionale era riunita per celebrare il Giorno dell’Indipendenza del Venezuela. Anche giornalisti e dipendenti dell’Assemblea Nazionale sono stati aggrediti. Il primo vicepresidente dell’Assemblea Freddy Guevara ha denunciato che è stato impedito alle ambulanze di arrivare. “Non ci faremo uccidere, ne permetteremo che calpestino il popolo venezuelano – ha ribadito -. Continueremo a resistere, con la paura e la repressione non ci costringeranno a metterci in ginocchio”.
Ovviamente il presidente Nicolas Maduro, l’erede politico del presidente Hugo Chavez, al potere del Venezuela dal 1999 al 2003, ha negato ogni coinvolgimento e in una dichiarazione, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha denunciato una “aggressione inaccettabile”, dicendo che “la violenza perpetrata durante la celebrazione dell’indipendenza del Venezuela, è un attacco contro i principi democratici di uomini e donne che hanno combattuto per l’indipendenza del Venezuela 206 anni fa”. Maduro che parla di ‘democrazia’, ad ogni modo, fa sorridere.