Venezuela, granate su corte suprema da elicottero. Maduro: Terrorismo
28 Giugno 2017
di Redazione
Le immagini dell’attacco con l’elicottero si sono diffuse sui social. Secondo alcune fonti ufficiali, sono state sganciate quattro granate sulla Corte suprema, dove erano riuniti dei giudici, e 15 colpi sono stati sparati sul ministero dell’Interno. Al momento non risultano essereci notizie di feriti. “Avrebbero potuto causare decine di morti”, ha detto Maduro.
Secondo il quotidiano venezuelano El Nacional l’uomo alla guida dell’elicottero è Oscar Perez, ex capitano deil Cicpc, i servizi segreti venezuelani. In un video diffuso sui social media, Perez, con al suo fianco quattro uomini mascherati che mitragliatrici, si rivolge direttamente ai suoi concittadini: “Cari fratelli venezuelani, vi parliamo a nome dello stato. Siamo una coalizione di militari, polizia e civili alla ricerca di un equilibrio e contrari a questo governo criminale”. poi prosegue: “Abbimao due scelte: essere giudicati domani dalla nostra coscienza e dal popolo oppure iniziare oggi a liberarci da questo governo corrotto“. In alcune immagini diffuse sui social network e sui media locali si vede Perez che sventola dall’elicottero uno striscione su cui si legge ‘Libertà’ e ‘350’, numero che si riferisce all’articolo della Costituzione che dà al popolo il diritto di opporsi a un governo non democratico.
Quelle contro il presidente Maduro sono proteste che vanno avanti da mesi. I suoi oppositori considerano il ministero dell’Interno un bastione della repressione e odiano la Corte suprema per la sua serie di pronunciamenti in appoggio del potere presidenziale. Da aprile nelle proteste sono morte almeno 75 persone, mentre centinaia sono i feriti e gli arrestati. I manifestanti chiedono elezioni generali, misure per alleviare la crisi economica, la liberazione delle centinaia di attivisti dell’opposizione dal carcere e l’indipendenza dell’Assemblea nazionale, cioè il Parlamento. Il presidente, dal canto suo, sostiene che stiano attuando un colpo di Stato contro di lui incoraggiati dal governo degli Stati Uniti, che secondo le sue accuse sono ansiosi di prendere il controllo delle riserve petrolifere del Venezuela, le più grandi al mondo. Al di là delle teorie complottiste di Maduro, la verità che il Venezuela è un Paese distrutto, dove la caccia al cibo è diventato, dramamticamente, lo sport nazionale.