Venezuela, sciopero nazionale contro Maduro
28 Ottobre 2016
Uno sciopero generale per paralizzare il Venezuela. E’ questa la seconda fase della campagna anti-Maduro lanciata dalle opposizioni, dopo che la scorsa settimana la Corte costituzionale ha sospeso la raccolta firme necessaria a indire il referendum tanto atteso per decidere la destituzione dell’attuale capo di Stato.
Dopo la grande manifestazione di mercoledì ora è stato chiesto ai venezuelani di restare a casa dalle 6 del mattino (ora locale) alle 18, per esercitare pressioni sul governo. Secondo la stampa internazionale, i cittadini hanno risposto in maniera consistente: ‘Radio France internationale‘ riferisce che a Caracas gli esercizi commerciali sono rimasti chiusi mentre strade e mezzi pubblici sono deserti, come confermano anche alcune foto postate su Twitter da Tomas Guanipa, segretario generale di Primero Justicia (Pj), uno dei principali partiti di opposizione.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro si è impegnato ad aumentare del 40% il salario minimo, dopo la proclamazione di uno sciopero generale dal parte dell’opposizione. La misura è stata annunciata dallo stesso Maduro durante un comizio, il giorno dopo le dimostrazioni di piazza convocate dall’opposizione che cerca l’impeachment del Presidente attraverso un referendum di richiamo.
Ma per gli esperti si tratta di una misura decisamente modesta, che non potrà ridare ossigeno a un’economia paralizzata dal crollo dei proventi del greggio – che complessivamente forniva oltre il 95% delle rendite del Paese – e da un’inflazione che ha ormai superato il 400%.