Venezuela: vescovi dicono no all’assemblea costituente
20 Maggio 2017
di Redazione
L’episcopato venezuelano conferma la sua contrarietà all’assemblea nazionale costituente convocata dal presidente Nicolas Maduro. Mons. Padron, pur ringraziando per la visita il Ministro, ha spiegato di non voler entrare nel merito dei dettagli dell’iniziativa presidenziale ed ha ribadito quanto già detto: la Chiesa venezuelana ritiene un’assemblea costituente “non necessaria” e anzi “sconveniente”.
Secondo il presidente dell’episcopato, “Questa assemblea costituente non è necessaria perché il Venezuela ha una delle Costituzioni più complete del mondo, che contiene già quello che qualsiasi Costituzione può garantire. Quello di cui c’è bisogno non è la riforma del testo costituzionale, piuttosto che il Governo dia pieno compimento alla sua lettera e al suo spirito”. Inoltre, non è necessaria “perché non è ciò di cui il popolo ha bisogno”. Il quale piuttosto reclama “cibo, medicine, sicurezza, pace ed elezioni eque. L’assemblea costituente ritarda il processo elettorale, la cui scadenza è già superata”. E’ per questa ragione, che dal loro punto di vista, “l’iniziativa presidenziale ha così poca approvazione. Non ha portato serenità nel Paese. Anche tra la maggioranza di governo ci sono coloro che la avversano e la considerano inopportuna”.
L’assemblea è inoltre “sconveniente”, “perché la nuova struttura di Stato e degli enti locali che il Governo pretende di introdurre fu già sottoposta all’approvazione del popolo nel 2007 e il popolo la rigettò”. Sconveniente, anche, perché tale scelta “sopprimerebbe di fatto l’assemblea nazionale”. Pertanto la Conferenza episcopale venezuelana è convinta che “l’unico cammino per il dialogo e la pace è la consultazione popolare, nella quale venga chiesto al popolo se vuole o non vuole questa proposta presidenziale. Parlo di un referendum generale, con voto diretto e segreto”.