Ventimiglia, valico bloccato per ore. Riportati in Italia i migranti
06 Agosto 2016
Il giorno dopo lo sfondamento della frontiera italo-francese di ponte San Ludovico con circa 150 migranti che sono entrati in Francia “rifugiandosi” sulla scogliera del porto di Menton Garavan, pare tutto tornato alla normalità. Due le corriere che terminate le operazioni di identificazione, sono pronte a trasportare i migranti fermati ieri in Francia verso Genova dove poi saranno dislocati verso i centri di accoglienza nel Mezzogiorno.
Comunque i rastrellamenti da parte della polizia francese continuano. Sono numerosi gli agenti che stanno perlustrando le vie di Mentone e delle vicine città, anche con auto civetta alla caccia di migranti da espellere dalla Francia per essere riammessi in Italia.
Erano circa 200 migranti, asserragliati da ore al confine tra Italia e Francia di Ponte San Ludovico, hanno forzato il cordone della polizia per avanzare sugli scogli. Il tutto al grido di “No Italia”. Stamani, alla Pinetina dei Balzi Rossi, non c’è nessuno. Ma che la situazione all’estremo ponente ligure sia comunque sospesa, è chiaro a tutti.
Ieri il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano e il commissario regionale Pd David Ermini hanno dato la stessa lettura della giornata: accusano gli attivisti italiani di spingere i migranti a contestazioni dannose per tutti. Che ribadisce: “Ancora una volta c’è stata la mano dei No Borders, i motivi della protesta erano pretestuosi. Bisogna far capire a tutti che comportamenti del genere non sono accettabili, se necessario anche allontanando dalla città i responsabili”.
E spiega il sindaco: “Per noi la soluzione rimane quella del campo di transito. Chi vuole stare a Ventimiglia deve stare lì. Se ci sono problemi sulla gestione se ne può discutere, ma civilmente”. Una visione diversa da quella degli attivisti No Borders: che stanno organizzando a Ventimiglia un “campeggio di lotta contro i confini”, e ribadiscono che “il modo migliore per aiutare i migranti è coinvolgerli nell’elaborazione politica di ciò che stanno vivendo, non l’assistenzialismo delle istituzioni”.
Arrivano dure ma puntuali le accuse del leader della Lega: “Si facessero un bagnetto, si rinfrescassero le idee e se ne tornino a casa a nuoto se non si trovano bene”. E, poi, Toti su Facebook, commenta: “sta vivendo una nuova estate di emergenza. Le misure prese dopo la visita del ministro Alfano al confine non stanno funzionando.”