Verdini entra in maggioranza: vertice con il Pd. La minoranza scalcia
29 Aprile 2016
L’incontro è in agenda per oggi, a Montecitorio, presenti Guerini, i capigruppo Pd Ettore Rosato e Luigi Zanda. Dall’altro lato del tavolo, i rappresentanti di Ala: Lucio Barani per i senatori, Francesco Saverio Romano per i deputati e lui, Denis Verdini. Sia il Pd che il capo di Ala derubricano con decisione l’incontro per sancire l’ingresso nella maggioranza di governo degli ex berlusconiani. Niente di tutto ciò, spiegano: l’incontro si svolge lontano dalle sedi di partito o di governo, tra delegazioni parlamentari e senza esponenti dell’esecutivo.
Verdini, ieri, era assai irritato per la fuga di notizie. La medesima irritazione per differenti ragioni invece dalle parti della minoranza Pd e dai grillini che sono andati alla carica del premier. Su Twitter prima Speranza e poi Zoggia hanno dichiarato: «L’incontro con Verdini è una follia inspiegabile»; «Da molto tempo noi della sinistra Pd lo diciamo: in questo modo si cambiano la natura e gli obiettivi del Partito democratico». Anche Bersani si è unito al coro dei dissidenti: «Verdini in maggioranza? Voglio vedere anche questa!», sospirava in Transatlantico, inseguito dai cronisti. Poco male se Verdini in maggioranza lo aveva accolto con gioia proprio lui, quando era segretario Pd.
I renziani sottolineano che «col sostegno dei verdiniani in Senato la minoranza Pd non può più esercitare il suo potere di ricatto numerico sulla maggioranza, e ne soffre». E infatti Speranza sottolinea che il governo Renzi dovrebbe tornare a dipendere dalla fronda Pd, e non da Ala: «Di Verdini non abbiamo per nulla bisogno. Anche perché una maggioranza c’è e non sono necessari i voti degli esponenti più discutibili».
L’incontro con il Pd è stato dunque chiesto e ottenuto per dare un contentino politico alle truppe di Ala, e dimostrare che almeno sui provvedimenti parlamentari i verdiniani vengono coinvolti nella discussione preliminare. Una parlamentare di Ala ha aggiunto in queste ore: «Vogliamo dare il nostro contributo alla valutazione dei testi, prima di votarli: giustizia, conflitto di interessi, prescrizione breve. Non siamo disponibili ad appoggiare tutto a scatola chiusa».