Verso l’assemblea costituente dei giovani del Pdl

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Verso l’assemblea costituente dei giovani del Pdl

22 Aprile 2009

E’ un italiano, Carlo De Romanis,  il nuovo segretario dello Yepp (Youth of the European People’s Party) i Giovani del Partito Popolare Europeo. Una buona notizia per i giovani del Popolo della Libertà impegnati, da qualche giorno, nel processo costituente del soggetto giovanile unico di riferimento del PdL, come naturale conseguenza della storica nascita del nuovo partito.

Forza Italia Giovani per la Libertà e Azione Giovani manterranno, ancora per un anno, la loro autonomia, ma già si lavora ad un contenitore unico, di tipo confederale, all’interno del quale lavorare insieme prima di arrivare alla fusione dei due movimenti cosi come previsto dallo Statuto del Pdl nell’articolo 48 ("movimento giovanile unico ed unitario") e nella VI disposizione transitoria.

Il leader della nuova compagine giovanile del centrodestra sarà Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù, leader di Azione Giovani, mentre Francesco Pasquali, capo dei giovani azzurrini, ne sarà il coordinatore. A breve anche un nuovo nome e un nuovo simbolo per i giovani italiani che in Europa si riconosceranno nei valori e nello statuto dello Yepp.

Si tratta, per i giovani del centrodestra, che da anni svolgono battaglie comuni nelle piazze e nelle Università, di una importante occasione per diventare protagonisti della propria generazione in Europa e nel nostro Paese.

Recentemente, infatti, si sono svolte le elezioni per la costituente giovanile del Pd con l’elezione, contestuale e diretta, dei delegati e del portavoce nazionale. Fausto Raciti, ex segretario della Sinistra giovanile, è il leader di quello che si appresta a diventare il più importante movimento giovanile italiano del centrosinistra che comprende giovani provenienti da partiti diversi che sono riusciti a trovare la sintesi, aprendosi alla giovane società civile italiana.

Ora, come è noto, dal 1994 ad oggi, dalla discesa in campo del Cavaliere, il centro destra ha sempre attratto la maggioranza dei giovani italiani, potendo contare anche, e soprattutto, su movimenti giovanili, in particolare quelli di destra, dotati di una lunga storia e tradizione politica ed, in particolare, di un forte radicamento territoriale.  Oggi, i movimenti giovanili del PdL, FI-Giovani per la Libertà e Azione Giovani, con i rispettivi partiti al governo ed impegnati a celebrare la nascita del nuovo soggetto politico, iniziano a intraprendere un percorso comune per la costruzione del nuovo ed unico movimento giovanile del Popolo della Libertà.

Una costituente nazionale dei giovani del Pdl, un nuovo e più vasto movimento unitario, il più importante in Europa, in grado di raccogliere non solo i giovani parlamentari ed amministratori del nuovo partito, ma giovani intellettuali, giornalisti, imprenditori, le migliori capacità giovanili presenti sul territorio nazionale, non è più rinviabile. Non una sommatoria delle due strutture esistenti, né un movimento autoreferenziale, ma un soggetto giovanile capace di aprirsi all’esterno ai tanti giovani e alle tante associazioni giovanili che scelgono il Popolo della Libertà.

Il rischio è quello di perdere il treno, di apparire un movimento giovanile incapace di cambiare, prigioniero della staticità, quando i movimenti giovanili si caratterizzano per dinamismo e partecipazione. Non si tratta di chiudere delle storie, ma di aprirne una nuova e più importante che possa vedere la destra giovanile protagonista di un nuovo corso.

La sfida del Popolo della Libertà parte proprio dai giovani: investire, formarli, prepararli, selezionarli, è quanto deve fare un grande partito, che non voglia essere tale solo per percentuali elettorali, mediante fondazioni, riviste, giornali strumenti utili per lasciare traccia di se stesso nella società. E’ alle future generazioni che occorre guardare per consegnare al nuovo contenitore delle radici solide ed un futuro certo. Per questo è opportuno svecchiarne la classe dirigente, rinnovarne le strutture, aprirle a nuovi contributi ed immaginare un nuovo e più ampio percorso di partecipazione politica giovanile.

Non serve un mero ricambio generazionale, ma costruire una nuova èlite politico-culturale sulla quale scommettere, investire, istituendo, da subito, una scuola capace di formare nuove generazioni di politici, tecnici, amministratori e fornendo loro gli opportuni strumenti conoscitivi della realtà sociale e giuridica attuale. Andare oltre Azione Giovani e Forza Italia Giovani non significa necessariamente abbandonare stili di militanza e partecipazione diversi, in gran parte affini con particolare riferimento ai valori, ma avvicinare il più possibile altri giovani alla politica.

Per chi crede che la diversità tra esperienze diverse possa costituire un arricchimento è l’occasione di una vita che si concretizza per vedere le proprie idee divenire punto di riferimento della giovane Italia o della stragrande maggioranza dei giovani italiani. Per costruire il più grande movimento giovanile di centrodestra in Europa, per dare un nuovo sogno e una nuova speranza politica a tanti giovani italiani.

Fabrizio Tatarella è attualmente dirigente nazionale di Azione Giovani.