Vertice Russia-Ue. Nessuna novità su Georgia, possibile nuova crisi del gas
22 Maggio 2009
di redazione
Corale silenzio sulle tensioni legate alla Georgia al vertice russo-europeo di Khabarovsk. Nella conferenza finale, l’ex repubblica sovietica è stata solo citata tra i temi discussi, ma nessuno dei leader è entrato nel merito. La stessa portavoce del Cremlino, Natalia Timakova, ha ammesso poco prima della conferenza che la situazione in Georgia era stata solo menzionata di passaggio nella discussione tra i leader, precisando che l’alto rappresentante Ue per la politica estera Javier Solana ne aveva parlando brevemente, ribadendo la posizione (negativa) della Ue sul riconoscimento da parte della Russia delle due regioni georgiane separatiste dell’Ossezia del sud e dell’Abkhazia.
Nessun passo avanti nel vertice russo-europeo di Khabarovsk neanche sul fronte della sicurezza. Al di là delle dichiarazioni di interesse da parte della Troika europea, la proposta russa di un nuovo trattato europeo in materia non ha registrato passi avanti. Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev non ha comunque rinunciato a rilanciarla. "Crediamo che la Ue abbia fatto molto nel periodo della crisi del Caucaso lo scorso agosto, ma per prevenire crisi del genere, e in futuro nessuno può sentirsi garantito rispetto all’emergenza dei problemi, pensiamo sia necessario creare una base legale per le attività anticrisi, come il trattato per la sicurezza europea".
Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev, infine, ha manifestato dubbi sulle capacità dell’Ucraina di pagare il gas russo e ha invitato Bruxelles ad aiutare Kiev, insieme alla Russia, per garantire la continuità delle forniture. Il presidente russo ha sollevato le sue perplessità nella conferenza stampa finale del vertice Russia-Ue a Khabarovsk, all’indomani di un anonimo monito da parte russa sul rischio di una nuova crisi del gas per le difficoltà finanziarie della società energetica statale ucraina. Medvedev ha invitato la Ue in particolare a definire un prestito bancario a garanzie delle forniture. "Se stiamo parlando di prestiti, lasciateci aiutare l’Ucraina a mettere insieme una rilevante quantità di denaro. Ma questo è qualcosa che non deve essere fatto solo dalla Russia. Dopo tutto, non è la Russia che ha problemi di insolvenza", ha spiegato.