
Vertice Ue, fronte unito dei 27 su riforma sistema finanziario

08 Novembre 2008
di redazione
La posizione comune dei Ventisette contiene una serie di punti dettagliati che verranno proposti al G20 per rispondere alla crisi dei mercati e riformare in profondità il sistema finanziario internazionale.
Il presidente francese e presidente di turno dell’Ue, Nicolas Sarkozy, ha salutato con grande soddisfazione, l’esito del Consiglio europeo straordinario. La riunione di ieri, ha osservato, "doveva definire una strategia e una visione comuni degli europei prima del summit di Washington, sulle conseguenza della crisi finanziaria più grave che abbiamo mai conosciuto: ora – ha sottolineato Sarkozy – c’è una posizione comune assai dettagliata dell’Europa, che a Washington difenderà la propria visione per una rifondazione del sistema finanziario internazionale". Il Consiglio europeo straordinario ha adottato "una strategia e una visione comuni" da portare a Washington, dove, ha avvertito il presidente di turno dell’Ue, i Ventisette sono tutti d’accordo che debbano essere prese "decisioni forti, ambiziose e operative, che portino una risposta alla crisi finanziaria".
Il documento finale del vertice con le varie proposte operative – dalle nuove norme della trasparenza alla lotta ai paradisi fiscali, dal controllo delle agenzie di rating alla necessità di non escludere nessun operatore finanziario dalla sorveglianza delle autorità nazionali o, se del caso, internazionali, fino alla necessità di cambiare l’approccio concentrato solo sul breve termine di tutta l’attività finanziaria – è stato approvato da tutti, ha sottolineato ancora Sarkozy, anche se ha ammesso che c’è stata qualche sfumatura diversa nel consenso dei diversi leader. "Alcuni hanno insistito di più su un punto o su un altro, e, insomma, non vogliamo passare dall’assenza di regolamentazione a troppa regolamentazione", ma, ha tagliato corto il presidente dell’Ue, "quel che è importante è che andremo a Washington con una posizione comune".
Sul rapporto con gli Usa, Sarkozy – dopo aver riferito di aver parlato al telefono giovedì sera sia con il presidente uscente Bush che con il neoletto Obama – ha avuto accenti duri, avvertendo che gli europei non accetteranno che tutto resti come prima, dopo aver dovuto subire le conseguenze di una crisi nata in America, e non essere stati neanche consultati sulle prime decisioni di Washington che hanno innescato il panico dei mercati. Gli europei, "che si sono assunti la responsabilità di rispondere alle conseguenze della crisi hanno il diritto di essere ascoltati, e subito, quando si siederanno al tavolo", con gli americani, ha detto il presidente di turno dell’Ue. E ha aggiunto: "Io non voglio indicare capri espiatori, ma sappiamo tutti da dove è partita la crisi… e nessuno potrà dirci ‘circolate, non c’è nulla da vedere’ dopo che sarà passata: noi non lo accetteremo". L’epoca "in cui c’era una sola moneta e si poteva andare in una sola direzione è terminata il 17 settembre, quando ci si è presa la responsabilità di lasciar fallire una grande banca (la Lehman Brothers, ndr) senza chiedere il nostro parere", ha sottolineato Sarkozy.
Al G20, ha concluso il presidente francese, "gli europei non accetteranno vaghe analisi della crisi finanziaria mondiale", ma esigeranno decisioni concrete, da rendere operative "entro cento giorni". Il testo approvato oggi prevede che, passato questo periodo, si riunisca un altro summit del G20 per valutare l’applicazione delle prime misure decise il 15 novembre, e per prendere nuove decisioni.
fonte: APCOM