Vespa faccia un bel blog anziché un libro ogni sei mesi
27 Ottobre 2010
di redazione
Difficile dire se il timing “impazzito” della politica – specie dalle parti del centrodestra – si possa considerare una variabile costante di ciò che sta accadendo nei Palazzi del potere oppure il primo segno di un processo, lento ma inarrestabile, che sta chiudendo la sua parabola. Fatto sta che Berlusconi e Vespa si ritrovano sulla stessa ‘barca’ seppure coi dovuti distinguo, a fare i conti con il senso delle parole che nel frullatore della politica e dei media, cambiano contenuti e forma alla velocità della luce.
Il “gran cerimoniere” di Porta a Porta ripiomba sulle agenzie in grande stile per annunciare l’uscita imminente dell’ultimo libro che porta il marchio della “premiatissima ditta Vespa” e che, guarda caso, dedica al Cav. un’ampia sezione condita con gli accadimenti salienti che in questi mesi hanno avvelenato i pozzi di Berlusconi e Fini. Con la tecnica di sempre, cioè quella di un sapiente dosaggio, della serie ‘un flash al giorno sulle agenzie e il battage promozionale è assicurato’, il patron del salotto politico-televisivo di Mamma Rai, cerca di piazzare lo scoop rivelando in alcune anticipazioni che il premier considera “indispensabile” lo scudo giudiziario per le alte cariche dello Stato.
Peccato che giovedì nell’intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung il premier aveva detto di non aver mai chiesto espressamente il Lodo Alfano e il giorno dopo (venerdì) al Corsera aveva detto di essere pronto a chiedere alla sua maggioranza di ritirarlo, visto le continue polemiche e le accuse al Pdl di voler fare una nuova legge ad personam.
Qual è la versione autentica? Se lo sono chiesto in molti nei ranghi pidiellini e non senza imbarazzo, dopo aver letto le dichiarazioni del Cav. al giornalista Rai. Poi si è scoperto l’arcano: quelle parole sono datate a una settimana fa. Tanto è vero che Vespa è stato costretto a spiegare che proprio ieri ha chiesto al premier se confermasse o meno quelle affermazioni, incassando – ha detto poi alle agenzie – il suo ok.
Insomma un valzer del no e del sì sul quale riflettere e sul quale dovrebbe riflettere lo stesso Vespa, per comprendere che visto la velocità con la quale le parole lasciano spazio ad altre parole, sarebbe utile anziché “bombardare” mediaticamente e a piccole dosi su un libro in uscita, sarebbe meglio mettere una scadenza alle dichiarazioni che si propinano ai media, come si fa di solito con il latte. Sicuramente sarebbe un esercizio utile a non rendere confuso il quadro politico, più di quanto già non lo sia. E se Vespa non vuol agevolare la confusione, magari potrebbe seguire il nostro consiglio: invece del solito libro metta in funzione un bel blog, così le sue anticipazioni sarebbero ‘cotte e mangiate’.