Vestivano come occidentali, i jihadisti di Dacca come Bin Laden

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Vestivano come occidentali, i jihadisti di Dacca come Bin Laden

04 Luglio 2016

Stupisce che ci si sorprenda del fatto che gli attentatori Jihadisti di Dacca fossero giovani “normali”, che studiavano a scuola, uscivano con gli amici, si vestivano all’occidentale. Rohan Ibni Imtiaz, Meer Saameh Mubasheer e Nibras Islam, tre degli attentatori che a Dacca, hanno ucciso 20 persone, tra le quali nove italiani.

Ci si chiede appunto cosa sia potuto scattare nella mente di questi giovani figli di buona famiglia, alcuni dei quali avevano studiato all’estero. In realtà, che si tratti di indottrinamento dello Stato islamico, che ha postato su Internet le foto della strage, oppure che si tratti come dicono voci del governo del Bangladesh di persone indottrinate dalla Jamat-e-Islami, gruppo estremista di ispirazione pakistana, non è la prima volta che siamo davanti ai giovani islamici che si radicalizzano e colpiscono “crociati e ebrei”. Non si capisce cosa ci sia da sorprendersi, basta ricordare che il capo di al Qaeda, Osama Bin Laden, conosceva bene i salotti alla moda occidentali, aveva studiato all’estero, ed era figlio di una ricchissima famiglia araba.

Rohan Ibni Imtiaz, uno degli attentatori di Dacca, era figlio di un uomo politico del partito di governo. Di lui non si avevano notizie da gennaio, come gli altri era passato alla clandestinità. La zia ha raccontato che a un certo punto “aveva cominciato a pregare” e che “spesso riceveva telefonate dalla Malesia”, dove aveva studiato. Sembra che la famiglia avesse cercato di coprire il ragazzo e di portare gli inquirenti “verso la pista del sequestro di persona”.

Come abbiamo già scritto, c’è un passo necessario e inderogabile che le comunità islamiche debbono compiere se vogliono scrollarsi di dosso la scimmia del terrorismo islamico: ed è proprio quello di denunciare il radicalizzarsi dei giovani islamici, di mobilitarsi contro l’odio e il terrore, invece di dire ipocritamente come è stato fatto dopo la stragedi di Dacca che i terroristi avevano risparmiato alcune persone. Quelle che conoscevano il Corano.