Vi raccontiamo il viaggio in Italia del presidente Trump

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Vi raccontiamo il viaggio in Italia del presidente Trump

Vi raccontiamo il viaggio in Italia del presidente Trump

24 Maggio 2017

L’INCONTRO CON IL PRESIDENTE MATTARELLA E IL PREMIER GENTILONI. Dopo l’udienza con Papa Francesco, il presidente degli Usa, Donald Trump, incontra il capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella. Un incontro definito ‘light’ dalla stampa, visita di cortesia più che visita di Stato né ufficiale. L’incontro insomma non prevede colloqui allargati tra la delegazione Usa e il Quirinale. Con Trump, il consigliere McMaster e il genero Jared Kushner. La mattinata si conclude con l’incontro con il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, a Villa Taverna. E’ durato circa un’ora. Al centro del colloquio, secondo quanto si apprende da fonti governative, il G7 di Taormina – occasione per mostrare l’unità dei leader e dei paesi e l’impegno comune e la determinazione contro il terrorismo, all’indomani della strage di Manchester. Ma c’è stato spazio anche per la questione migratoria come sfida globale. I due leader hanno, infine, parlato della questione degli scambi commerciali, per conciliare libertà e reciprocità. Una volta usciti fotografi e telecamere, secondo quanto si apprende, è entrata a sorpresa Melania, di ritorno dal Bambin Gesù. La first lady ha salutato in italiano il premier e si sono dati appuntamento a Taormina con Emanuela, la signora Gentiloni. 

UDIENZA DA PAPA FRANCESCO. Questa mattina, il presidente degli Usa, Donald Trump, ha incontrato Papa Francesco. “Per me è stato un grandissimo onore incontrarla”, ha detto Trump al pontefice. Trump ha consegnato al Papa un cofanetto di libri dello storico leader per i diritti civili afroamericano e premio Nobel per la Pace, Martin Luther King, “questo è un regalo per Lei, sono i libri di Martin Luther King, credo che le piaceranno”, ha detto il presidente. Il Papa ha donato a Trump un medaglione con il ramo di ulivo che unisce la pietra divisa, dopo avergli spiegato che esso rappresenta un “simbolo di pace”. “Abbiamo bisogno di pace”, gli ha risposto il presidente americano. La first lady Melania ha poi fatto benedire al Pontefice un rosario. Con il presidente degli Usa e la first lady c’erano la figlia Ivanka con il marito Jared Kushner, il segretario di Stato Rex Tillerson, l’assistente del presidente per la sicurezza nazionale, McMaster, e altre personalità della Amministrazione. L’udienza con il Papa è avvenuta nella biblioteca privata del Palazzo Apostolico. Prima di entrare, come è prassi, il presidente ha suonato il campanello, e subito dopo è stato accolto da Francesco. Al termine della udienza e degli altri incontri previsti, Trump e Melania hanno visitato la cappella Sistina e la basilica di San Pietro. “Nel corso dei cordiali colloqui – spiega una nota del Vaticano – è stato espresso compiacimento per le buone relazioni bilaterali esistenti tra la Santa Sede e gli Stati Uniti d’America, nonché il comune impegno a favore della vita e della libertà religiosa e di coscienza. Si è auspicato una serena collaborazione tra lo Stato e la Chiesa cattolica negli Stati Uniti, impegnata a servizio delle popolazioni nei campi della salute, dell’educazione e dell’assistenza agli immigrati”. “I colloqui hanno poi permesso uno scambio di vedute su alcuni temi attinenti all’attualità internazionale e alla promozione della pace nel mondo tramite il negoziato politico e il dialogo interreligioso, con particolare riferimento alla situazione in Medio Oriente e alla tutela delle comunità cristiane”, sottolinea ancora la nota.

LA VERSIONE DI BREITBART. Per Breitbart, il sito principe del trumpismo online, guidato a suo tempo dal consigliere anziano del presidente, Steve Bannon, Trump e Papa Francesco sono due “veri populisti”, che parlano alle “periferie dimenticate” e che, a dispetto di campagne di stampa ostili, hanno molto in comune. Breitbart sottolinea come il Papa abbia posticipato l’udienza generale per aver più tempo per la visita di Trump, e a proposito di “populismo”, il sito di enews spiega appunto che Trump e Beroglio vogliono raggiungere le periferie “dimenticate e spesso ignorate dall’estabilishment. Lo testimonia la predisposizione di entrambi a rivolgersi direttamente alle masse via Twitter”. Breitbart ridimensiona le polemiche sul muro al confine con il Messico (“schermaglie”) e ricorda che i rapporti tra Obama e il Vaticano non furono certo facili. Su questioni come aborto e gender, in effetti, la freddezza nei rapporti tra l’ex inquilino della Casa Bianca e il Pontefice riflettevano il giudizio di gran parte della Chiesa americana, fortemente pro-life. Ci permettiamo però di aggiungere una cosa rispetto alla ricostruzione offerta da Breitbart: Trump viene incessantemente attaccato a sangue dai grandi media, dai giornaloni e dall’establishment, mentre invece in Italia il miglior supporter del Papa è il fondatore di Repubblica, un esponente storico dell’establishment del nostro Paese, Eugenio Scalfari. Insomma, a differenza di Trump, in tutto il mondo Papa Bergoglio ci sembra goda di ottima stampa.

ARRIVO A ROMA. Il corteo presidenziale è sfrecciato dall’aeroporto di Fiumicino a Villa Taverna, residenza dell’ambasciata americana nel quartiere Parioli. Circa quaranta le auto che hanno scortato Donald Trump, atterrato poco prima delle 18.30 si ieri, nel primo dei suoi spostamenti della visita in Italia. Ad accogliere il presidente c’erano i carabinieri in alta uniforme e il cerimoniale diplomatico. Presenti i ministri all’Istruzione Valeria Fedeli e degli Esteri Angelino Alfano. Un tragitto ripreso istante per istante da una telecamera posizionata sulla macchina in testa che ha trasmesso le immagini in tempo reale al Centro per la gestione della sicurezza. Una Roma “blindata” a fare da sfondo, all’indomani della strage di Manchester. Ieri sera il Don ha cenato con alcuni ospiti, la cui identità per il momento rimane top secret. La figlia Ivanka e il marito Kushner, invece, sono stati avvistati al ristorante Sabatino, in piazza Sant’Ignazio. Bruschette, mozzarella di bufala e un assaggio di cacio e pepe, confidano i proprietari del locale. Ivanka? “E’ stata gentilissima”, aggiungono.

TRUMP, L’ITALIA E LA LIBIA. Trump in Italia, dunque. Sappiamo quanto si sono raffreddate le relazioni transatlantiche, e quanto il ruolo che gioca l’Europa a livello globale appare sempre meno influente agli occhi degli Usa. Trump ha chiesto agli alleati europei uno sforzo maggiore sulle spese militari e la Nato, ma non è detto che il Don riesca a strappare questo risultato ai riottosi alleati della UE. Per l’Italia le cose si complicano ulteriormente con la questione Libia. Negli ultimi anni la nostra strategia è stata quella di rendere onore e gloria all’agenda obamiana e ai sogni dell’ex presidente sulle primavere arabe. Niente di più. Era stato Obama ad indicare l’Italia come il Paese che doveva contribuire a mettere in ordine le cose in Libia. E così Gentiloni ministro degli Esteri legittima il governo Sarraj e Gentiloni premier insiste sulla stessa linea. Ma pensionato Obama, gli assetti mutano. O almeno sembra. Oggi la notizia che il capo del comando Africom, il generale Usa Waldhauser, citato dal sito Military Times, ha dichiarato che gli Stati Uniti sostengono una missione Ue per il controllo delle frontiere libiche.