Vi spiego perché Gomorra 2 fa ridere paragonata al Trono di Spade
27 Giugno 2016
di Daniela Coli
Per i critici alla Mario Bambea, il guru di sinistra di Corrado Guzzanti passato al cabaret trash, il difetto della seconda stagione di Gomorra è di rappresentare il “Male” senza il “Bene”. Ma la vecchia Hollywood della lotta tra buoni e cattivi, col trionfo finale del bene, è lontana dalle serie tv di Sky Atlantic. Detto ciò, serie cult di HBO come i Soprano non sono certo paragonabili ai camorristi di Gomorra, che si scannano per il controllo dello spaccio di droga in una società sofisticata come quella italiana.
Anche in serie più recenti, come True Detective di Nic Pizzolatto, il male fa parte della “società civile” e insidia le autorità, un male diverso da quello decontestualizzato nelle storie di camorristi alla Gomorra. Nella prima stagione di True Detective, in Louisiana, un groviglio di interessi politici, complicità di giudici e polizia locale, riesce a occultare per anni abusi sessuali e uccisioni di teenager. Nella seconda stagione, in California, la complicità di politici, giudici, gangster, poliziotti e media locali per spartirsi i finanziamenti federali finisce col massacro dei detective “buoni”.
Il problema della seconda stagione di Gomorra è di essere vecchia, con sparatorie e inseguimenti di auto da film americani anni ’50. La scena della bambina uccisa in macchina nel finale di Gomorra fa molto gangster spietati di Chicago anni ’30 di Hollywood. Gomorra è un patchwork di vecchi film americani ambientato a Scampia, con facce truci e scure, un dialetto indecifrabile, interni tanto scontati e cafoni da sembrare lo spot dell’Ikea cafonal. La scena della bambina uccisa in Gomorra ha turbato, ma Tony Soprano, che si occupa di raccolta dei rifiuti, approfitta di un incidente per uccidere il nipote prediletto tossico, di cui non si fida più, soffocandolo nel suo sangue.
Non è meno inquietate dell’uccisione della bambina gomorresca, ma la scena dà meno fastidio perché nei Soprano si uccide solo se necessario, si fanno affari senza morti, e si fa un’ammazzatina in mezzo a una vita quotidiana normale, tra i figli da portare a scuola, mogli frustate, madri bisbetiche, amanti scontente. La vita dei Soprano non è diversa da quella del vicino di casa medico. I Soprano sono contestualizzati e vivono come tutti gli americani tra fine anni ’90 e primi anni Duemila: uccidere fa parte del business, come spiega Michael Corleone – che considera il padre un uomo di affari – nel Padrino.
I camorristi di Gomorra sono decontestualizzati: sembrano i ribelli libici che vedevamo in tv nel 2011. Sparano a destra e manca, mancano solo i pick up. Non salva Gomorra 2 l’idea lanciata da Aldo Grasso che il tema centrale sia il legame di sangue. Non si capisce come Grasso possa accostare Gomorra a Game of Thrones con le sue dinastie di Westeros (l’Occidente) e di Essos (l’Oriente), guerre e intrighi di ogni tipo. I legami di sangue contano e nel Trono di spade tanto sangue viene versato per tenere segreto l’incesto dei gemelli Jamie e Cersei Lannister, biondi, alti e belli – nordici, raffinati e spietati – genitori di tre figli.
Nel Trono di spade, Tyrion Lannister uccide il padre per vendicarsi dell’odio subito per la deformità. Il bastardo Ramsay Bolton pugnala il padre, fa sbranare dai cani matrigna e fratellastro appena nato. Ramsay tortura, impala, evira e scuoia i nemici. Ramsay scuoierebbe i Savastano col sorriso beffardo sulle labbra. “Preferisco essere figlio unico”, dice dopo avere fatto fuori padre, matrigna e fratello. Il sense of humour di Ramsay piace al “Telegraph”: Ramsay rimane l’eroe del “Telegraph” anche dopo The Battle of the bastards, penultima puntata della stagione in corso. Al “Guardian” piace invece il bastardo buono Stark, Jon Snow, alleato dei Bruti, contro cui era stato costruito il muro di Adriano.
In tempi di Brexit, il “Telegraph” si schiera per Ramsay e il “Guardian” per Jon Snow. La storia medievale inglese è piena di guerre tra dinastie e uccisioni di familiari. Giacomo VI di Scozia non sarebbe mai diventato re d’Inghilterra senza la decapitazione della madre cattolica, Mary Stuart. Giacomo protestò cautamente con Elisabetta Tudor per non inquietare i sudditi protestanti e insieme inviò lettere al papa per chiedere benedizioni. L’imperatore Costantino fece uccidere la seconda moglie Flavia, il padre e la madre di lei, e il figlio primogenito Crispo della prima moglie Minervina.
Ci sono varie versioni, anche una relazione tra Flavia e Crispo, ma è probabile che siano stati uccisi da Costantino per assicurarsi una successione senza conflitti tra i figli di primo e secondo letto. Ragion di Stato, avrebbero detto nel ‘600. La violenza va sempre contestualizzata e comparata al fine. La battaglia dei bastardi di Game of Thrones è macello raccapricciante, ma non si può non apprezzare la strategia del cattivo Ramsay, che vincerebbe se non arrivasse la cavalleria alleata di Sansa Stark, in cerca di vendetta per essere stata la preda di una guerra persa.
Ramsay, con gli occhietti azzurri perfidi e il sorrisetto beffardo continua a chiamarla “lady Bolton”, Sansa risponde “Domani morirai, buonanotte, lord Bolton”. L’ingenua ragazzina Sansa è diventata una Caterina dei Medici e gode a guardare i mastini sbranare Ramsay. In Gomorra si scannano e si ammazzano per lo spaccio della droga, un affare che nei Soprano si gestisce come qualsiasi altro business. Nei Soprano la criminalità è molto meno rozza e cruenta di quella di Gomorra: appunto, si occupa di raccolta di rifiuti, di “sociale”.
I legami di sangue contano dovunque. Negli Stati Uniti abbiamo dinastie economiche, finanziarie, politiche. Uno dei due attuali candidati alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton è la moglie di un ex-presidente degli Stati Uniti, che ha aiutato a conquistare la Casa Bianca il presidente uscente Obama. La famiglia è sempre importante, si sa, però sarebbe interessante capire perché per i sociologi americani il familismo del Meridione italiano è immorale, mentre quello delle dinastie politiche americane è morale, anzi stabilisce i principi universali del bene e del male. In ogni caso, meglio non tirare in ballo la tragedia greca per Gomorra, una delle più brutte serie tv apparse su Sky Atlantic. Meglio una battuta trash di Bizio Capoccetti.