Via libera dal Cdm alla “rivoluzione Brunetta” nella Pubblica amministrazione
15 Maggio 2009
di redazione
Via libera del Consiglio dei ministri alla “rivoluzione Brunetta”. La riforma della pubblica amministrazione sarà presentata alle Camere lunedì. Il varo definitivo del testo è previsto per fine giugno ma dovrà essere preceduto dall’esame di Cnel, sindacati e Conferenza Stato-Regioni, come indicato dal ministro. Sulle dimissioni minacciate da Brunetta se oggi il Cdm non avesse dato il disco verde al provvedimento (minaccia evidentemente rientrata), il premier Berlusconi ha ironizzato: “Brunetta? Ha usato una tattica da birichino, ma ha ottenuto un ottimo risultato”.
Poi ha ringraziato il ministro sottolineando che “si tratta di una grande riforma che ammodernerà il sistema delle famiglie italiane e le imprese. Da casa con il proprio computer si potranno collegare nei siti delle istituzioni e fare le pratiche che oggi si fanno negli uffici”. L’altro aspetto che ha richiamato “l’introduzione della meritocrazia”, criterio in quale al base “gli impiegati pubblici saranno motivati perché si vedono riconosciuti compensi economici che normalmente si danno a chi lavora nel privato. Questo è il nostro fine: far sì che 3,5 milioni di persone che lavorano nella Pubblica amministrazione.non abbiano un morale diverso da chi lavora nel privato, e siano più motivati nel rapporto con i cittadini”.
Brunetta ha annunciato che la class action nella pubblica amministrazione “partirà dal primo gennaio 2010” spiegando che si tratta di una novità assoluta nel settore della Pa. E sui tempi ha aggiunto che “occorrerà dare vita agli standard della pubblica amministrazione nei prossimi mesi».
Un tema sul quale si è scatenata la polemica col Pd. Ad attaccare è l’ex ministro Linda Lanzillotta secondo la quale “Brunetta cede alle resistenze della burocrazia e alle pressioni lobbistiche dei concessionari dei servizi pubblici. Rinuncia alla class action che lui stesso aveva indicato come la rivoluzione che avrebbe finalmente tutelato i cittadini nei confronti dei soprusi delle amministrazioni e di tutti coloro che erogano servizi pubblici”.
Immediata la replica del ministro Brunetta: “La Lanzillotta ha perso un’altra occasione. Invece che fare della sterile polemica, valuti i fatti. I fatti sono che, come da impegno del presidente del Consiglio Berlusconi, l’azione collettiva nel settore pubblico entrerà in vigore dal primo gennaio 2010”. Infine ha annunciato che “il relativo schema di decreto legislativo è già predisposto e sarà mandato al Consiglio di Stato nei prossimi giorni e che sulla base di questo parere il secondo decreto legislativo comincerà il suo iter parlamentare probabilmente già prima della pausa estiva. Nessun cedimento, solo volontà di fare presto e bene”.