Viaggio al termine dell’esistenza

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Viaggio al termine dell’esistenza

22 Maggio 2007

Succede spesso di ritrovarci a discutere animatamente sulla validità delle teorie evoluzionistiche. Periodicamente, affiora la proposta di eliminare dai programmi di studio l’idea darwiniana dell’evoluzione delle specie, o di affiancarla con la dottrina creazionistica per cui nessun passaggio dalla scimmia all’uomo è mai avvenuto, ma secondo la quale noi siamo il risultato di un diretto intervento divino. Discussioni che finiscono poi per allontanarsi dall’argomento in sé, per divenire accesi dibattiti ideologici tra schieramenti contrapposti che cercano di far prevalere la propria visione della società e i propri metodi per curarla. Ma chi erano gli uomini, in carne e ossa, che dobbiamo ringraziare se possiamo oggi azzuffarci sulla validità della Teoria dell’evoluzione delle specie animali e vegetali per selezione naturale di mutazioni casuali congenite ereditarie?

A leggere Questa creatura delle tenebre di Harry Thompson non si hanno dubbi: erano marinai. Questo splendido romanzo storico ripercorre infatti le rotte del Beagle, celebre brigantino della regia marina militare inglese inviato a tracciare mappe migliori delle coste della Patagonia e della Terra del fuoco. A comandarlo è il capitano Fitzroy che nel desiderio di poter comprendere meglio la natura e le popolazioni indigene che incontrerà lungo il viaggio, chiede di avere a bordo un uomo di scienza, un naturalista, con il quale possa intrattenersi in conversazioni da gentiluomini. La sorte gli riserva un giovane e sconosciuto seminarista appassionato di geologia di nome Charles Darwin, non certo abituato alla vita da marinaio, ma pieno della passione e dell’entusiasmo che contraddistinguono la gioventù.

I due giovani non possono essere più diversi. Fitzroy, un Tory da generazioni, ha due ambizioni: dimostrare, in contrasto con le tendenze dell’epoca, l’uguaglianza di bianchi e neri e difendere a spada tratta le verità contenute nel libro della Genesi, e in particolare quella del diluvio universale, di cui cerca tracce e testimonianze in tutte le tappe del suo percorso. Darwin, Whig nel profondo dell’animo, durante il viaggio sul Beagle, giunge invece a mettere in discussione le verità della Bibbia e a gettare il seme che darà poi vita alla teoria dell’evoluzione. Accompagnando l’amicizia e i diverbi tra i due uomini, quello del Beagle diventa un viaggio intellettuale, una traversata alla ricerca di risposte a domande esistenziali, sulla convivenza con il diverso e sul destino dell’uomo, che rimangono anche oggi assolutamente attuali, ma che proposte nel contesto storico della stiva del Beagle, possiedono una potenza e un fascino che vanno assai oltre il semplice spunto di riflessione.

E ancora, oltre ai contenuti, alla straordinaria accuratezza storica e alla precisione con cui è raccontato l’elemento velistico del romanzo, Questa creatura delle tenebre è una storia appassionante, nella quale si stringono amicizie, si lotta insieme contro tempeste furibonde i cui schizzi, nella lettura, pare di sentire sulla propria pelle; si fanno scoperte sensazionali, si combatte contro altri uomini e altre navi, e soprattutto, si seguono le vicende e le vite dei veri protagonisti di questa avventura, i marinai, ognuno dei quali con una propria storia e un proprio destino, grazie ai cui muscoli bruciati dal sole il Beagle ha potuto attraversare acque burrascose e giungere fino a noi con il suo bagaglio.

Harry Thompson, Questa creatura delle tenebre, Nutrimenti, Traduzione di Giovanni Giri, pag. 752 Euro 19,50.