Videla in Argentina non lo vogliono neppure morto

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Videla in Argentina non lo vogliono neppure morto

21 Maggio 2013

Gli abitanti di Mercedes si rifiutano di far seppellire nel cimitero locale la salma di Jorge Videla. Mercedes è stata la città natale dell’ex dittatore argentino, nato in questo borgo della Pampa nel 1925, morto a 87 anni venerdì scorso. “Non vogliamo che Mercedes diventi la meta dei nostalgici del fascismo argentino”, ha detto il segretario del partito socialista cittadino.

Un giovane intervistato dopo i i funerali del dittatore ha detto “Possono gettarlo in mare come ha fatto lui”, ricordando il destino che Videla riservò ai “nemici” dell’Argentina. Videla guidò l’Argentina dal 1976 al 1981, prendendo il potere con un golpe di stampo militare dopo una guerra civile tra comunisti e anticomunisti che fece oltre un migliaio di morti, mentre l’economica argentina collassava con un’inflazione al 33% per cento. Videla depose Peron il 24 marzo del ’76.

Non venne mai eletto democraticamente e ha sulla coscienza tra dieci e trentamila oppositori politici uccisi in una brutale campagna fatta di sparizioni e assassini politici. L’America di Nixon e Kissinger con Videla utilizzò la stessa strategia messa a punto con Pinochet. Sostenere le giunte militari, incalzandole sul fronte del rispetto dei diritti umani. Nel ’77, gli Usa tagliarono ogni aiuto all’Argentina dei militari. Videla ha trascorso parte della sua vita in carcere dopo essere stato condannato per crimini contro l’umanità, senza mai pentirsi.