Video shock dalla Siria: massacrati 47 civili nella città di Homs
12 Marzo 2012
Erano scampati al bombardamento del governo siriano su Homs, nelle aree di Karm az Zeitun e Adawi, ma da lì non sono riusciti a sfuggire all’esecuzione sommaria messa in atto ieri sera dalle forze lealiste. Sono quarantasette infatti le vittime civili, tra bambini, uomini, donne e vecchi ritrovati nei quartieri della città da mesi epicentro della guerra civile in corso in Siria.
Il video messo online dagli attivisti del CNS, il Consiglio Nazionale Siriano che si oppone alla dittatura di Bashar al-Assad, non risparmia nulla della crudezza di questo massacro. Bruciature, evidenti segni di tortura, gole squarciate, amputazioni: questo il macabro catalogo dell’efferatezza delle truppe leali ad Assad sui cosiddetti ‘ribelli’. La scoperta segue di poco la notizia di un nuovo attentato terroristico a Daraa, dove un’autobomba piazzata in prossimità di una scuola ha causato la morte di una ragazza e venticinque feriti.
Secondo la televisione di stato, ancora sotto il controllo del regime di Assad, il massacro di Karm az Zeitun e Adawi sarebbe stato opera di una imprecisata banda di terroristi, che li avrebbe “rapiti ed uccisi filmando i loro corpi, con l’obiettivo di screditare le forze siriane”, inviando i video alle emittenti di al Jazeera e al Arabiya, rispettivamente l’emittente panaraba qatariota e quella di Dubai. Il CNS sollecita a gran voce un incontro d’emergenza con il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per risolvere la situazione: “La comunità internazionale non può più restare in silenzio”, commenta Walid al-Buni del Consiglio Nazionale Siriano.
E mentre molte famiglie decidono di abbandonare la città, stando a quanto riportato dalla pagina Facebook dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, si terrà nel pomeriggio un incontro a New York tra i rappresentanti di Stati Uniti, Russia, Onu e Unione Europea, al fine di valutare una comune linea di azione sul conflitto in corso. Unica alleato rimasto a al-Assad è l’Iran, che secondo quanto espresso dal viceministro degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian, garantisce “totale sostegno al popolo e al governo siriano”, contro quella che è una manovra gestita da Occidente e paesi arabi, atta ad instillare “insicurezza e instabilità in Siria, aggravando la crisi”.