Violante, Pd riconosca diritti e garazie di Berlusconi
31 Agosto 2013
di redazione
Luciano Violante non molla e scrive sull’Unità "Sarebbe lesivo della legalita’ e del principio di uguaglianza tanto riconoscere a Berlusconi trattamenti di favore quanto negargli i diritti che le leggi gli garantiscono", una posizione, garantista, che non piace a molti suoi colleghi di partito. "L’intero Pd intende riconoscere davvero al senatore Berlusconi il diritto di difendersi e al Senato il dovere di ascoltare e di decidere solo dopo aver ascoltato?" si chiede Violante, "O per alcuni di noi l’ascolto delle ragioni del condannato diventa un orpello formale quando l’interessato è il tuo principale avversario, quello che ha più volte usato la forza dei numeri per far votare al Parlamento decisioni impensate come la filiazione di una ragazza marocchina, leggi ad personam e persino una legge contra personam?". Dunque nessun patto degli inferi con il Cav., che continua ad essere un avversario politico da sconfiggere, secondo Violante, ma "un partito democratico sente il riconoscimento dei diritti costituzionali di qualsiasi persona che sta per essere giudicata come un presupposto intangibile della propria identità politica. Soprattutto quando quella persona è nelle sue mani ed è il suo principale avversario; può essere condannato moralmente e politicamente, ma gli si devono sempre garantire i diritti che in una procedura giudiziaria gli spettano". Garanzie, dunque. La Giunta può e dovrebbe sollevare la questione della costituzionalità della Legge Severino davanti alla Consulta. E le parole di Violante dovrebbero far riflettere molti.