Violenza sessuale: si pensa a una legge più severa

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Violenza sessuale: si pensa a una legge più severa

03 Febbraio 2009

 E’ ormai ufficiale: la giustizia italiana non è giusta. Qualcuno potrà pensare che non è una grande novità ed in effetti ogni giorno che passa ci si rende conto che più un reato è grave e meno la giustizia è in grado di applicare la legge più giusta.

In questi giorni è di grande attualità il tema della violenza sessuale sulle donne italiane. Come non ricordare il drammatico “stupro di Capodanno” che ha avuto per vittima una povera ragazza romana, picchiata e poi violentata da un nostro connazionale in preda ai fumi dell’alcool e della droga. La notte di Capodanno la Fiera di Roma era gremita di giovani pronti a festeggiare l’arrivo del nuovo anno, una notte per tutti noi speciale, notte di bilanci per l’anno appena concluso e di aspettative per il futuro. Invece, per questa povera ragazza è stata una notte orribile avendo subito l’atto più squallido e vile che un uomo possa compiere: lo stupro. O per dirla alla maniera del codice penale, si è trattato di violenza sessuale aggravata, visto che, per ora, il reato di stupro non esiste.

Viene fermato il colpevole e dopo sole 48 ore gli vengono concessi gli arresti domiciliari perché è incensurato (c’è sempre una prima volta), perché ha confessato (dopo che lo hanno informato dell’esame del DNA sulle sue tracce organiche lasciate sul corpo della ragazza) e perché la famiglia ha condannato la condotta dell’adorato figlio. Un magistrato dice: “ Mah si! E’ un bravo ragazzo, di buona famiglia ed ha collaborato. E’ giusto sottrarlo all’arresto. E poi si era drogato”.

Tutto ciò non è possibile! Non è giusto sottrarre all’arresto uno stupratore. Non è legittimo immedesimarsi nelle cause personali, sociali e nei disagi dello stupratore; non è il compito di un giudice, al massimo lo è dello psicologo! Altrimenti dovremmo considerare anche e soprattutto le ripercussioni sulla vittima.

Basti ricordare che reati come la violenza sessuale danno luogo, nella stragrande maggioranza delle volte, ad effetti devastanti su chi ha subito la violenza come ad esempio depressione grave, senso di vergogna e colpa, problemi sociali, relazionali e sessuali, choc, confusione e ansia crescente.

Dal punto di vista giuridico c’è anche da dire che il giudice ha applicato le leggi vigenti. Analizzando, però, la norma sui criteri di scelta delle misure cautelari personali si percepisce immediatamente una eccessiva genericità.

Sancisce l’articolo 275 del codice di procedura penale al comma 3 che “La custodia cautelare in carcere può essere disposta soltanto quando ogni altra misura risulti inadeguata”. Si possono ritenere adeguati i domiciliari per uno stupratore violento? Il GIP Finiti di Roma ha ritenuto di sì, magari migliaia di altri giudici la pensano diversamente, ma con questa legge ognuno decide come preferisce. E la certezza delle legge dove è finita? Per questo motivo in ambienti parlamentari si vocifera l’introduzione di una normativa più stringente, che lasci meno spazio al giudice. O meglio, il giudice avrà sempre il suo potere discrezionale, ma in presenza di episodi così violenti e per reati particolarmente gravi (come la violenza sessuale aggravata), l’imputato non potrà usufruire dei domiciliari.

L’introduzione di una regola si rende necessaria visto che l’eccessiva discrezionalità lasciata finora ai giudici permette di trattare casi simili in maniera nettamente diversa. Sembra realmente illegittimo giustificare il colpevole di un reato grave solo perché lo ha commesso in stato di ebbrezza o drogato di chissà quale sostanza.

Il Presidente Berlusconi, pur avendo espresso il suo parere in una forma criticata dall’opposizione, non sbaglia quando dice che è impossibile far accompagnare ogni bella donna da un tutore della legge. E’ necessario colpire il problema alla radice con una legge più repressiva. Con l’introduzione di questa previsione normativa, colui che compie un reato grave, anche se drogato o ubriaco, sa che si apriranno immediatamente le porte del carcere! Solo così (probabilmente) potranno diminuire questi orribili reati!

In attesa di una normativa maggiormente incisiva, non ci resta che sperare in una punizione esemplare per tutti gli stupratori e per coloro i quali infrangono la legge. In law we trust (Noi crediamo nella legge)…