Visco: la corruzione condiziona crescita e distorce mercato
04 Febbraio 2014
di redazione
Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, risponde alle critiche sulla corruzione in Italia piombate dalla Ue e nello stesso tempo difende la legge che rivaluta le quote di Bankitalia passata nei giorni scorsi in parlamento. "L’illegalità nelle sue diverse forme," spiega Visco, "dalla corruzione nell’esercizio di pubblici servizi alle violenze della criminalità organizzata, condiziona pesantemente la crescita economica, impedisce la corretta allocazione dei fondi pubblici destinati allo sviluppo e crea distorsioni nel mercato". E soltanto "il rispetto – formale e sostanziale – delle regole, garantito anche da un’attenta attività di controllo, consente di mitigare i peculiari fattori di rischio insiti nell’attività di intermediazione". Con la legge che rivaluta le quote di Bankitalia, sempre secondo Visco, le banche avranno "un incentivo a fare credito e lo vedremo nei prossimi mesi". Il governatore difende quindi l’indipendenza della Banca d’Italia, dice che "vogliamo essere poco dirigisti", aggiunge che con la riforma lo Stato "non ci perde e il modello seguito per i partecipanti al capitale non sarà diverso da quello della Federal Reserve o della banca del Giappone". Ecco spiegati "i malintesi" degli ultimi giorni.