Visto il caos nel Pd, Walter Veltroni si dà al cinema…

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Visto il caos nel Pd, Walter Veltroni si dà al cinema…

19 Luglio 2012

Con quella sua ‘presenza-assente’ all’Assemblea del partito di sabato scorso e quel mancato saluto a Matteo Renzi (accompagnato, a dire il vero, da occhiatacce) avevamo capito che Walter Veltroni per quest’estate aveva progetti ben diversi dalla politica.

Probabilmente fiaccato dal caldo e dai continui tira e molla su diritti civili e primarie che stanno letteralmente shakerando il già shakerato Partito Democratico, Walterone nazionale avrà pensato che è ora di prendersi una pausa e lasciarsi i casotti del Palazzo alle spalle dandosi, magari, ad altre attività. Almeno per un po’…

Detto fatto. Già dal 4 luglio l’ex sindaco di Roma, nonché ex leader del Pd, ha deciso di togliersi giacca e cravatta e sedersi comodamente su una poltroncina di vimini del Caffè della Versiliana a Marina di Pietrasanta a sorseggiare cedrate e a intervistare vecchi e nuovi volti del cinema italiano. Da Favino e Scola passando per Verdone, Tornatore e Stefania Sandrelli, con questo ciclo di incontri Walter si propone come il lanciatissimo animatore della Versilia 2012. Del resto lui, che a un ben più tradizionale liceo classico preferì il Cine-Tv, non ha mai fatto segreto della sua passione sfrenata per il cinema e la televisione. Basti pensare alla stagione dei politici-scrittori voluta ardentemente per la città di Roma quando era sindaco.

Ma non solo cinema. Dopo numerose fatiche letterarie, a fine agosto Rizzoli pubblicherà l’ultimo romanzo del nostro – evidentemente – intellettuale prestato alla politica: “L’Isola delle Rose – Il romanzo di un’improbabile storia vera”. Insomma, le liti di partito sono lontane anni luce nella mente di Veltroni.

E una domanda sorge spontanea: che si tratti di semplice sfogo artistico? O che Walter abbia seriamente preso in parola l’invito/attacco che l’odioso – da quel momento – Renzi rivolse alla dirigenza del partito durante l’assemblea del Big Bang durante la quale disse con tono sprezzante: “Caro D’Alema, caro Veltroni, cara Rosy, caro Franco Marini. In questi anni avete fatto molto per il partito e per il Paese. Adesso anche basta. Si può servire l’Italia anche senza stare attaccati a una poltrona”?