Vizi e virtù della maggiore età: privilegi, democrazia e qualche ‘pomellato’
08 Aprile 2011
di Zia Giugi
Cara Zia Giugi, ho appena compiuto 18 anni. Cosa cambierà nella mia vita? Ilaria
Cara Ilaria, la maggiore età ti regala molte cose. Tu, ragazza piena di doti come solo quelle di oggi, le apprezzerai sicuramente. Puoi godere del diritto di elettorato attivo e passivo, ovvero eleggere un tuo rappresentante negli organi di governo dello Stato (cosa che per te sarà del tutto priva di fascino), oppure essere inserita in listini chiusi ed entrare di diritto tra gli stipendiati della pubblica amministrazione (e qui la cosa si fa interessante).
Puoi finalmente farti regalare auto sportive dai tuoi fidanzati, allergica come sarai ai gingilli bon ton di Damiani e Pomellato, che fanno tanto “sciura” borghese del Nord industrializzato e che suscitavano gridolini di eccitazione nelle maggiorenni della mia generazione. Avrai un conto in banca tutto tuo, sul quale ricevere da anonimi benefattori versamenti e assegni inferiori ai 5.000 euro, ligia alla normativa antiriciclaggio.
Potrai tenere un’agenda dettagliata di persone influenti con le quali organizzare incontri divertenti e possibilmente utili per il tuo futuro, senza l’aiuto dei genitori, grazie all’incoraggiamento dei quali hai sempre desiderato il mondo dello spettacolo e un matrimonio degno di Dagospia. Prenoterai da sola la tua prima mastoplastica additiva, scegliendo o una foggia politicamente corretta alla Vladimir Luxuria o un modello “però che buona salute, signorina” alla Raffaella Fico.
E’ molto raccomandato il matrimonio con il chirurgo plastico, che sembra far bene sia all’autostima che alla carriera politica. A diciotto anni, puoi stipulare a tuo nome un finanziamento rateale (prima tappa della tua lunga vita di utilizzatrice del credito al consumo) e celebrarlo, come fanno negli Stati Uniti, con una festicciola tra amici. Fai attenzione però a non onorare le rate o a commettere qualsiasi altro reato. Ricorda che allo scoccare del diciottesimo anno hai perso il diritto al perdono giudiziale e alla riduzione della pena.
In Italia rischi grosso: è sufficiente che un pentito pluriomicida in vena di redenzione ricordi di averti visto chiedere un’informazione stradale ad un indagato qualsiasi e un bell’arresto preventivo in pompa magna (anche questo immortalato da Dagospia) non te lo leva nessuno. A questo proposito, parla poco al telefonino. Ma quando esci con qualcuno che vale la pena, registra, fotografa, immortala, può sempre venirti utile.
Ricorda l’esempio della madre di Monica Lewinsky, che con quel vestito macchiato di materiale geneticamente illustre ha cambiato la storia di un Paese (peccato che della ex bella stagista, in quella gonna non ci entri nemmeno più una coscia). Infine, come maggiorenne puoi trascorrere una tranquilla notte in questura senza essere affidata a nessuno e scatenare tentativi di golpe al governo del tuo Paese. Ma ricorda di avere sempre dietro la carta di identità che riporti chiaramente la tua data di nascita e l’eventuale parentela con personaggi influenti.
E’ diventata più essenziale della patente, del gruppo sanguigno, del porto d’armi. Maggiorenne ormai è la parola d’ordine. Pensa che prima della riforma del 1975 avresti dovuto aspettare i 21 anni per godere di tutto ciò. In altri Paesi molto civilizzati come il Giappone, dovresti compierne 20. Se invece fossi nata in Iran, sarebbe dalla venerabile età di 9 anni che un uomo, padre, fratello o marito, può fare di te quello che vuole, in quanto donna ormai compiuta.