Vladimir Putin si riprende il Cremlino

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Vladimir Putin si riprende il Cremlino

05 Marzo 2012

Come da pronostico, Vladimir Putin torna ad essere il presidente della Federazione Russa. Lo fa con una vittoria a valanga consegnatagli da  63% dei suffragi che secondo gli ultimi dati parziali gli elettori russi gli avrebbero conferito. In lacrime Putin ha dichiarato: "Abbiamo vinto in uno scontro aperto e leale".

Con le lacrime in volto, ieri notte, il vincitore delle presidenziali ha festeggiato assieme ai militanti del suo partito ‘Russia Unita’ nel centro di Mosca, affermando che di aver vinto "in un scontro aperto e leale". Un risultato che cozza con l’immagine di debolezza che, soprattutto in Europa, a seguito delle elezioni dello scorso Autunno e delle manifestazioni anti-brogli del ceto medio urbano seguite, si è teso a rappresentare sul futuro politico di Putin.

Certo, il putinismo politico perde per strada circa il 10% dell’elettorato russo. Nel 2004, infatti, Putin aveva conquistato il 71,3 % dei voti,  ieri in parte andati verso gli altri candidati alla presidenza. Il candidato comunista Ghennadi Ziuganov è arrivato secondo, con il 17,1%. Terzo posto per il miliardario Mikhail Prokhorov al 6,9%, davanti al populista Vladimir Zhirinovski (6,7%).

Mentre la borsa vola e Pechino si felicita con il neo-eletto Putin, l’ex-presidente Dimitri Medvedev ha annunciato la riapertura del caso Khodorkosky, il magnate del petrolio e del gas russo, condannato nel 2003 a 13 anni di carcere per frode fiscale, in un caso considerato da numerosi osservatori come un regolamento di conti tra il potere e l’uomo d’affari che teneva testa al Cremlino e finanziava l’opposizione.

Un’opposizione che a caldo si dice convinta che, d’ora in avanti, il presidente Putin non potrà più ignorare il dato e l’esistenza stessa delle opposizioni, con la ‘Novaia Gazeta’, la testata nella quale lavorava Anna Politkovskaia, titola oggi “Gioco è finito”, riferendosi a forse a quel ‘inizio della fine’, altro titolo iconico dell’anti-putismo internazionale, offerto alla vigilia delle elezioni presidenziali russe dal settimanale britannico ‘The Economist’.

Vladimir Putin, che in base alle nuove leggi resterà in carica per i prossimi 6 anni, sarà ora chiamato a gestire un’economia sostenuta da un forte tasso di crescita ma con investimenti esteri in diminuzione. Inoltre c’è il nodo politico del primo ministro che rimane intatto. La possibilità che Dimitri Medvedev torni a fare il premier (carica che ricopriva durante il secondo mandato di Putin da presidente), non entusiasma parte della cerchia ristretta del neo-presidente.

Soprattutto, Vladimir Putin sarà chiamato a guidare la propria uscita di scena dalla politica. Il modo in cui tale processo verrà pilotato determinerà la sopravvivenza o meno del putinismo politico dopo la sua – inesorabile  uscita di scena. Quando scadrà l’attuale mandato, Putin avrà governato, direttamente o indirettamente la Russia per 18 anni.