Voci sulla probabile morte dell’attentatore di Lockerbie
21 Ottobre 2009
di redazione
L’attentatore di Lockerbie, Abdul Baset Ali al-Megrahi, sarebbe morto oggi a causa di un tumore alla prostata. La notizia è stata data da Sky News ma il condizionale è d’obbligo perché l’avvocato britannico del criminale dice che è ancora vivo.
Il Ministero degli Esteri britannico non ha confermato la notizia e il governo scozzese ha detto di stare facendo delle verifiche. L’ex agente dei servizi segreti libici era stato rilasciato da un carcere scozzese il 20 agosto scorso per ragioni umanitarie, con i medici che gli davano al massimo tre mesi di vita.
Il rilascio di al Megrahi, 57 anni, condannato all’ergastolo per l’attentato del 21 dicembre del 1988 nei cieli scozzesi di Lockerbie, costato la vita a 270 persone, aveva suscitato molte polemiche, in particolare per l’accoglienza da eroe che gli era stata riservata al suo rientro a Tripoli.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva definito la sua liberazione un “errore”, mentre il governo del premier britannico Gordon Brown, finito nell’occhio del ciclone, aveva declinato ogni responsabilità, sostenendo che la decisione era stata della giustizia scozzese. Salvo poi ammettere, come da molti sostenuto sin dall’inizio, che dietro il rilascio di al-Megrahi ci fossero sostanziosi contratti petroliferi per le imprese britanniche in Libia.