Avevano pronosticato il diluvio, il tracollo delle borse se Trump fosse stato eletto Presidente degli Stati Uniti d’America. E invece, ad eccezione del tonfo con cui la Borsa americana ha accolto l’elezione “a sorpresa” del Tycoon, ad oggi Trump ha portato solo grandi benefici a Wall Street.
Ieri l’indice Dow Jones ha superato i 19.000 punti; è stato il sesto ritocco al rialzo del record dall’8 novembre. Una congiuntura di listini che si era vista l’ultima volta nel lontano 1999.
I mercati apprezzano le misure che il Presidente Trump adotterà dal 20 gennaio nei primi 100 giorni alla Casa Bianca. Il mondo degli affari che detta legge a Wall Street ha ben accolto l’annuncio ufficiale del ritiro degli Stati Uniti dal Trattato di Associazione Trans Pacifico (Ttp), accordo di libero scambio tra l’America e 12 Paesi dell’area asia-pacifica (esclusa la Cina) e l’annuncio di revoca dei limiti imposti da Barack Obama in materia di energia– trivellazioni petrolifere, estrazione del gas di scisto e riapertura delle miniere di carbone.
Vola dunque Wall Street per l’ottimismo intorno alla Trumpeconomics: gli investitori scommettono sulle piccole imprese a stelle e strisce per le idee protezionistiche del presidente eletto e le materie prime beneficiano di una rinnovata fiducia.