Voluntary disclosure, lo Stato alla Mafia: “Vi faccio un’offerta che non potrete rifiutare”
20 Ottobre 2016
Non sarà certamente voto di scambio, ma è chiaro che la criminalità organizzata ringrazierà del regalino che si prepara nella manovra finanziaria. Il nostro premier infatti ci portando dritto verso lo “Stato riciclatore”. Nella legge di stabilità il Governo, come suo solito, nasconde infatti sotto una dicitura anglosassone – voluntary disclosure – una misura che ha del demenziale, pensando alla storia del nostro Paese e al radicamento delle organizzazioni mafiose. In pratica, si tratta di un condono sul contante non dichiarato, detenuto non solo all’estero ma anche in Italia.
Facciamo un passo indietro. I condoni non sono necessariamente cose malvagie. In uno Stato di rapina fiscale, salvaguardare i capitali richiede talvolta di portarli al sicuro. Tipicamente all’estero. Lo diceva Einaudi, non un delinquente di strada. Lo Stato lo sa ed offre la via di ritorno. Questo aiuta gli imprenditori, molto meno la mafia. La mafia, infatti, non vuole attirare l’attenzione sui fondi esteri, è troppo pericoloso. Per le organizzazioni criminali significherebbe dare delle informazioni pericolose, svelare reti di conoscenze. E invece cosa aiuterebbe enormemente la mafia e quasi per nulla gli imprenditori? Tramutare grosse quantità di liquidità, di denaro contante, in flussi finanziari puliti.
Perché? Il nero della mafia ha delle caratteristiche che mancano a quello imprenditoriale. In primis è un flusso costante, continuo e difficile da utilizzare. Il nero imprenditoriale, anche quando è continuo e costante è più semplice da usare. Innanzitutto non è l’unica forma di entrata diretta. Inoltre, provenendo da attività per lo più lecite, è più facile da nascondere. Quello della mafia, proveniente soprattutto da droga ed estorsioni, è ben più difficile da riciclare. Quindi più costoso. A meno che, e torniamo alla voluntary disclosure targata Renzi, lo Stato non decida che è venuto il momento di mettersi in affari con te. E in concorrenza con chi ti lavava i soldi prima.
In sostanza, lo Stato dice ai mafiosi: vi faccio una offerta che non potrete rifiutare. Se, invece che affidarsi ad un qualsiasi commercialista o azzeccagarbugli, sceglierete noi, lo Stato, avrete in premio un trattamento completo: piena disponibilità del vostro denaro sporco, così faticosamente estorto ai commercianti o ottenuto vendendo morte ai ragazzini. D’altronde, dopo lo Stato spacciatore che si vorrebbe con la statalizzazione delle droghe, lo Stato riciclatore ci sta bene. E soprattutto frutta bene. Le attività illegali entrano nel Pil, fanno abbassare il deficit e consentono di spendere di più. Magia delle frazioni e della contabilità creativa di Bruxelles.
Ecco: questo non è un condono come gli altri. E viene da chiedersi se i vari Saviano e Cantone, quest’ultimo di ritorno dalla cena a Washington, abbiano qualcosa da ridire o zitti e mosca.