Vorremmo Roma al ventesimo posto
10 Giugno 2008
La rivista “Monocle” è una delle più chic, trendy e cool d’Europa. Ha sede a Londra ed è diretta da un giovane giornalista-imprenditore, Tyler Brulè, che è anche il fondatore di Wallpaper, bibbia dello stile e del design.
Ogni anno “Monocle” rilascia una rapporto sulle 20 città del mondo in cui si vive meglio. Quest’anno la palma d’oro di migliore città è andata a Copenhagen. Nella capitale danese, secondo il rapporto, si concentra tutto il meglio della cultura urbana: rispetto dell’ambiente, offerta culturale, qualità dei servizi, divertimenti, creatività. In un pianeta che va sempre più urbanizzandosi, essere la migliore città del mondo non è cosa da poco. Vuol dire essere riusciti a trovare un raro punto d’equilibrio tra le esigenze economiche e di sviluppo e quelle culturali e ambientali.
Copenhagen c’è riuscita grazie a un impeccabile sistema di trasporti pubblici unito a una estensiva pedonalizzazione del centro storico e commerciale; alla tutela del patrimonio artistico unita alla creazione di nuovi, entusiasmanti edifici contemporanei; all’attenzione per l’ambiente unita alle più moderne tecnologie per il vivere associato.
Seguendo questi criteri, “Monocle” ha stilato anche quest’anno una classifica delle prime 20 città del mondo:
1 Copenhagen
2 Munich
3 Tokyo
4 Zürich
5 Helsinki
6 Vienna
7 Stockholm
8 Vancouver
9 Melbourne
10 Paris
11 Sydney
12 Honolulu
13 Madrid
14 Berlin
15 Barcelona
16 Montreal
17 Fukuoka
18 Amsterdam
19 Minneapolis
20 Kyoto
Tra queste città sono stati segnalati alcuni primati specifici: Copenhagen si è aggiudicata anche il titolo di “Città del design”, Parigi quello di “Città globale”, Berlino è la “Città della cultura”, Madrid quella degli “Affari” (dopo essersi scrollata di dosso la fama di eccessiva burocratizzazione, osserva il rapporto) e Fukuoka è la “Città del Commercio”.
Vedete Roma in questa lista? No, perché non è stata presa neppure in considerazione. Si sa che Londra e New York, che pure erano in precedenti graduatorie, questa volta sono state messe fuori gioco per la scarsa capacità di innovazione e per il traffico troppo congestionato. Ma Roma non s’è mai neppure affacciata all’orlo della classifica.
A Roma le poche isole pedonali sono trasformate in parcheggi abusivi, i mezzi pubblici sono un azzardo, il verde cittadino è una discarica, la tutela del patrimonio artistico inesistente, i nuovi edifici (vedi teca di Meier) sono errori madornali, innovazione e infrastrutture non si sa cosa siano, il divertimento è sballo, chiasso e scritte sui muri. Traffico e burocrazia sono i nostri vanti.
Perché stupirsi: è il modello Roma. Gianni Alemanno è appena arrivato e ha un immenso lavoro da fare. Dia un’occhiata a questa classifica e ai suoi criteri: tra quattro anni, alla fine del primo mandato ci piacerebbe vedere Roma al ventesimo posto.