Votare Masci e “Rialzati Abruzzo” è un regalo fatto alle sinistre
26 Gennaio 2013
Fa bene l’assessore al bilancio Carlo Masci a ricordare i risultati ottenuti dal Pdl nel governo della Regione Abruzzo, dopo l’articolo apparso su Panorama che ha mostrato i risultati della giunta Chiodi in materia fiscale e sui tagli ai costi della politica.
Peccato che alle prossime elezioni Masci abbia pensato bene di correre da capolista al Senato con una lista tutta sua, “Rialzati Abruzzo”, puntando all’8 per cento dell’elettorato. Alle ultime Regionali il simbolo era già stato presentato raccogliendo circa il 7,5 per cento dei consensi ma occorre ricordare che allora i candidati scelsero di correre non tanto per Masci ma con il Pdl.
Oggi l’assessore parla di “voto utile”, si rivolge ai moderati che a suo parere non sarebbero rappresentati dal Popolo delle Libertà e spera che la sua decisione non comporti “vendette postume”, ma se l’operazione che sta mettendo in piedi servisse davvero a rafforzare la coalizione di centrodestra come mai non c’è stato ancora un apparentamento?
Quando sono stati presentati i simboli e presentate le coalizioni, Masci ha chiesto un posto al Pdl potendo anche contare sul fatto che con gli apparentamenti la soglia delle liste per entrare in parlamento si abbassa al 4 per cento. Viene da chiedersi come mai – se oggi Masci è così sicuro di prendere il doppio dei voti – soltanto qualche giorno fa poneva quelle condizioni? Forse perché neanche lui ci crede più di tanto?
Più che un voto utile quello a "Rialzati Abruzzo" sembra un voto sprecato, buttato al vento, che denota anche l’irriconoscenza di chi ha ottenuto una carica e una influenza a livello locale per poi trasformarsi in un elemento di disturbo per il Pdl, sfruttando il malcontento dell’elettorato senza però fare una scelta chiara come rassegnare le proprie dimissioni da assessore.
Ambire all’8 per cento vuol dire prendere decine di migliaia di voti, un obiettivo che rischia di essere tanto ambizioso quanto velleitario. Il vero e disastroso risultato sarebbe semplicemente quello di avvantaggiare la sinistra, una mossa autolesionistica considerando che gli ultimi sondaggi evidenziano una buona tenuta del Pdl a livello locale e la corsa fino alle urne è ancora lunga. Come dire, non è con gli sgambetti che si arriva in Parlamento.