Voto ddl Cirinnà, diretta web dal Senato (mercoledì e giovedì)

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Voto ddl Cirinnà, diretta web dal Senato (mercoledì e giovedì)

Voto ddl Cirinnà, diretta web dal Senato (mercoledì e giovedì)

11 Febbraio 2016

Si è conclusa la seduta dell’Aula del Senato sull’illustrazione degli emendamenti all’articolo 1 del ddl sulle unioni civili. I lavori sul testo Cirinnà riprenderanno martedì, alle 16.30, con le prime votazioni sugli emendamenti premissivi e su quelli all’articolo 1 del ddl.

 

Discussione surreale. La discussione fino adesso è sembrata a tratti surreale. Ieri il presidente del Senato, Grasso, si era schierato per impedire il voto segreto sul "non passaggio agli articoli" del ddl, presentato dai senatori Quagliariello (Idea) e Calderoli (Lega), che avrebbe bloccato l’iter e soprattutto il voto sul ddl. Ma Pd e M5S vogliono accelerare, vedono ogni passaggio parlamentare come un ostacolo al risultato da sbandierare, la tanto attesa "legge Renzi" sulle unioni civili, con stampella grillina. Intanto nel Pd continua ad andare in onda lo psicodramma sulla libertà di coscienza: a quanto pare il partito ha deciso di concederla con il contagocce ai suoi senatori. 

 

Presentato ricorso contro ddl Cirinnà. Idea e Popolari Per l’Italia: "Legge incostituzionale". Oggi il costituzionalista Mario Esposito ha presentato alla Corte Costituzionale il ricorso per il conflitto di attribuzione relativo all’iter del ddl Cirinnà sulle unioni civili. Esposito ha presentato il ricorso all’alta corte con i promotori, i senatori Carlo Giovanardi, Andrea Augello, Luigi Compagna e Gaetano Quagliariello (movimento "Idea") e con Mario Mauro (Popolari per l’Italia). Il ricorso giudica illegittimo il ddl Cirinnà rispetto all’articolo 72 della Costituzione, mettendo quindi in discussione la costituzionalità del provvedimento. In pochi giorni, il ricorso è stato sottoscritto da 51 senatori della opposizione in Parlamento.

 

Quagliariello: "Grasso arbitro di parte". "Ieri Grasso ha in maniera ineccepibile segnato il perimetro della nostra discussione, dopo aver fatto l’intervento da arbitro ha anche detto chi aveva ragione e chi aveva torto. Lo dico con una battuta, da tifoso del Napoli: "Speriamo che l’arbitro di sabato sera agisca con altri criteri". Lo afferma in Aula il senatore Idea Gaetano Quagliariello tornando sul ‘no’ al voto segreto stabilito ieri dal presidente del Senato sulla richiesta di non passaggio all’esame del testo.

 

Quagliariello: "AP non rientri in fiducia surrettizia". Il senatore Quagliariello fa cenno al ‘canguro’ a prima firma Marcucci (Pd) e sottolinea: "spero che l’emendamento non venga riformulato in mancanza di governo e relatore che lo chiedono, e che, in tal modo diventi maxiemendamento: così avremmo una fiducia senza dirlo. Dico agli amici di Ap di stare attenti a che non rientri una fiducia surrettizia. Credo che un po’ di prudenza debba essere considerata anche in questa materia qui, nel rispetto delle istituzioni e non solo delle persone. Non trascendiamo."

 

Gasparri: Pd partito caserma. "Nel Pd si sta contrattando se la libertà di coscienza deve essere concessa su tre, quattro o cinque emendamenti. Ma se l’avesse fatto un altro partito o gruppo cosa si direbbe?", si chiede Gasparri, "FI ha indicato una linea di contrarietà al testo Cirinnà dicendo che siamo favorevoli alla regolamentazione di alcuni diritti ma contrari all’equiparazione unioni/matrimoni e alle adozioni in tutte le varie forme. Ma abbiamo riconosciuto la libertà di coscienza. Invece il democratico, innovatore Renzi e il Pd stanno a centellinare la possibilità di libertà di coscienza? Siamo di fronte a una procedura vagamente stalinista di fronte alla quale i commentatori e la pubblica opinione dovrebbero insorgere. È una vicenda scandalosa. Renzi ci spieghi quale è il suo concetto di rispetto e libertà delle opinioni personali anche all’interno di un partito. E a quelli che vorranno libertà non su tre ma su quattro emendamenti che farà? Applicherà multe stile Casaleggio per i dissidenti? Sarà già un miglioramento rispetto alle purghe staliniane ma la sostanza resta la stessa".

 

Cantini (Pd): "Canguro extrema ratio". "Il Pd persegue un unico obiettivo, approvare la legge sulle unioni civili, senza altri incomprensibili ritardi. L’emendamento premissivo resta una extrema ratio, rivolto a chi ha fatto e farà di tutto per bloccare il ddl Cirinnà.". Lo ha detto la senatrice dem Laura Cantini, firmataria insieme al collega Marcucci dell’emendamento ‘canguro’. "Il Pd cercherà una mediazione fino all’ultimo minuto utile – ha sottolineato la parlamentare – ma da questa aula deve uscire una legge che finalmente riconosca i diritti delle coppie gay. Il nostro presidente Luigi Zanda persegue con tenacia e con la condivisione della stragrande maggioranza dei senatori dem questo importante traguardo".

 

Mauro: "Non ci faranno arrivare a voto art.1". "Non ci faranno mai arrivare al voto sull’articolo 1 e mi dispiace che ciò avvenga su questo provvedimento". Così il senatore Gal Mario Mauro riassume ai cronisti in Transatlantico quello che, a suo parere, è il senso dell’acceso dibattito di questa mattina sui tempi di discussione del ddl Unioni civili. "Si voterà il ‘canguro’ Marcucci dopo che lo avranno modificato includendo i presunti rilievi del Quirinale e blindando la stepchild adoption" in un senso che "vada incontro" all’ala cattolica del Pd e, in parte, a Ap, spiega Mauro parlando di "una forzatura che neppure i provvedimenti su cui il governo ha messo la fiducia hanno avuto".

 

Fedeli a opposizioni: illustrare tutti gli emendamenti. L’aula del Senato procederà con l’illustrazione di tutti gli emendamenti presentati al disegno di legge unioni civili, così come stabilito ieri dalla conferenza dei capigruppo. Lo ha chiarito la presidente di turno Valeria Fedeli, mettendo un punto alla polemica sollevata dalle opposizioni che chiedevano di illustrare le sole proposte di modifica presentate all’art. 1. Ogni senatore, ha inoltre precisato Fedeli, potrà intervenire una sola volta sul complesso degli emendamenti presentati.

 

Centinaio sfida Zanda: "Io pronto a rispetto patti". "Lo abbiamo sempre detto e c’è sempre stato il riconoscimento da parte di tutti che sul ddl Cirinnà sulle unioni civili non c’è una linea ostruzionistica, in particolare da parte nostra. Alle parole di Zanda io rispondo semplicemente che a dimostrazione di quanto affermo sono pronto a ritirare in questo momento, ora, 4.500 e oltre emendamenti della Lega Nord, a rispettare i patti del gentlement agreement, se nello stesso momento Zanda viene con me a ritirare il supercanguro dell’emendamento Marcucci". Lo ha detto il capogruppo della Lega Nord, Gian Marco Centinaio intervenendo in aula del Senato.

 

Augello: "Zanda è il capo dei bravi". "Oggi in questa Aula abbiamo capito chi è il capo dei bravi, il capo dei bravi e’ Luigi Zanda". Il senatore di Idea, Andrea Augello, in Aula al Senato, torna ad ispirarsi ai Promessi sposi e dopo che ieri aveva paragonato il presidente Grasso a Don Abbondio, oggi e’ toccato al capogruppo del Pd Zanda.

 

Romani: "Nessun ostruzionismo, Zanda vuole provocare". "Non c’è nessuna volontà ostruzionistica di nessun tipo, vogliamo solo parlare di contenuti. E’ inutile che ci voglia provocare". Così il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani intervenendo nell’Aula del Senato, ha risposto al collega Luigi Zanda che ha accusato le opposizioni di fare ostruzionismo al disegno di legge unioni civili.

 

Zanda: "No a ostruzionismo". Dopo alcuni interventi molto critici nei confronti del Pd, accusato di voler prendere tempo solo per risolvere i problemi interni al gruppo, la replica alle accuse spetta al capogruppo Luigi Zanda, che non ci va giù morbido: "Questi sono atteggiamenti ostruzionistici. Noi vogliamo la legge, se pensate di tenerci qui mesi a discutere sbagliate", dice alle opposizioni, lamentando "che questo clima non è il clima su cui ci siamo impegnati tutti". "Come facciamo a dare ordine ai lavori se ogni momenti si discute di cose che non hanno a che fare con la legge, si discute di cavilli? ". Parole che vengono accolte dalle proteste delle opposizioni. Più volte la presidente di turno, Valeria fedeli, è costretta a richiamare all’ordine, in particolare il senatore Giovanardi, che grida "bugiardo" alla volta di Zanda.

 

In aula va in scena battaglia opposizioni su illustrazione emendamenti. Opposizioni di centrodestra all’attacco nell’aula del Senato. La proposta di procedere all’illustrazione degli emendamenti non articolo per articolo ma tutti insieme su tutto il provvedimento, secondo alcuni senatori dell’opposizione, non trova riscontro nel regolamento. E’ stato il senatore di Forza Italia Giacomo Caliendo a sollevare la questione formale, ritenendo ingiusto destinare la seduta di oggi all’illustrazione delle proposte di modifica presentate a tutti gli articoli e non solo all’art.1. Tesi condivisa anche da colleghi Francesco Nitto Palma, Giacomo Caliendo, Carlo Giovanardi, Cinzia Bonfrisco, Maurizio Gasparri e Mario Mauro.

 

"E’ un’operazione di regime – ha attaccato Mauro – Le responsabilità della presidenza del Senato sono evidenti". "Che cosa sto a illustrare gli emendamenti all’art. 5 se non so se è stato approvato un emendamento all’art. 3 che cambia la legge, diamo ordine e buon senso ai nostri lavori", ha rincarato la dose il leghista – esperto di questioni regolamentari – Roberto Calderoli. Anche il M5S, pur essendo favorevole al provvedimento, si è mostrato scettico. E’ chiaro che si illustrano gli emendamenti a un articolo e poi si vota – ha sottolineato Gianluca Castaldi – Comincio ad avere dei dubbi se il Pd voglia veramente approvare questo provvedimento o meno". A dirimere la questione sarà la vicepresidente di turno Valeria Fedeli, che ha assicurato ai gruppi di fornire loro un chiarimento.

 

 

10 febbraio

 

 

Dopo le pregiudiziali e le sospensive, le opposizioni hanno provato a fermare la legge con l’ordine del giorno Calderoli-Quagliariello per il "non passaggio agli articoli" che avrebbe riportato il testo in commissione per almeno 6 mesi. Il presidente del Senato Grasso ha respinto la richiesta di voto segreto e l’Aula si è espressa contro l’ordine del giorno. La seduta riprende domani con la illustrazione degli emendamenti al disegno di legge.

 

Le date del voto. Grasso ha annunciato poi che le votazioni del ddl inizieranno martedì prossimo. Ove non concluse, potranno proseguire anche nella settimana successiva, dal 23 al 25 febbraio, verosimilmente solo nella giornata di martedì 23 febbraio.


Il voto sull’Odg di oggi. Il voto sull’odg delle opposizioni, il "non passaggio agli articoli" del ddl, è stato quindi palese ed ha reso più difficili eventuali imboscate. Hanno votato contro 195 senatori, a favore 101, 1 astenuto. Tra i 195 voti contrari, un numero decisamente alto rispetto alla maggioranza richiesta di 149 voti sui 298 votanti, ci sono anche quelli dei verdiniani di Ala (15), del Misto (17) e del M5S (31). Compatto il Pd, compresi i cattolici. Ncd invece ha votato a favore della proposta Calderoli-Quagliariello. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, dopo il voto ha sospeso i lavori e convocato la capigruppo del Senato, richiesta dal senatore del Pd Zanda.

 

Calderoli: Non passaggio articoli anche su super-canguro. "Si dovrà votare anche il non passaggio agli articoli dell’emendamento Marcucci", già ribattezzato super-canguro, ha ribattuto Roberto Calderoli, anticipando quindi quella che sarà la prossima battaglia per il voto segreto.

 

Scintille tra Grasso, Quagliariello e Calderoli. Scintille tra il presidente del senato Grasso e i senatori Quagliariello (Idea) e Calderoli (Lega Nord) sull’odg che chiedeva il non passaggio agli articoli: un modo per bloccare la legge. I due firmatari hanno fatto richiesta di voto segreto sull’odg, ma il presidente Grasso non ha accolto la richiesta. "La votazione a scrutinio segreto non può essere concessa," ha detto Grasso, suscitando la reazione di Quagliariello e Calderoli.

 

Quagliariello: "Brutto inizio". "Iniziare con un arbitro che si schiera da una parte non è una buona sensazione", ha detto il senatore Quagliariello, aggiungendo "credo che così la pensino" tutti coloro "che vorrebbero che non ci siano soluzioni precostituite". "Non è stato un buon inizio," dice Quagliariello rivolgendosi a Grasso, "la sua interpretazione è surrogato della Corte Costituzionale che anticipa in qualche modo il verdetto, lei che è arbitrio ha stabilito chi ha ragione e chi ha torto".

 

Quagliariello chiede maggiori tutele a Grasso. "Lei ha preso parte così a tale competizione civile, ma tutti i membri ai suoi occhi dovrebbero avere la stessa tutela", sottolinea Quagliariello osservando come la decisione sul voto palese o segreto sul non passaggio all’esame del testo "spettava alla Giunta del Regolamento: le dimostrerò, intervenendo sugli emendamenti dell’art.1, come le sue argomentazioni sono suscettibili di contro argomentazioni altrettanto forti, anzi anche più forti".

 

Calderoli: "Da Grasso scelta politica". "La sua è una scelta politica," ha detto Calderoli rivolgendosi a Grasso, "che lei ha voluto prendere in solitaria". Calderoli ha ricordato che il regolamento prevede che il presidente del Senato "avrebbe potuto interpellare la Giunta per il Regolamento, dove lei avrebbe potuto fare il Ponzio Pilato. Non so se è una decisione personale, non so se lei ha avuto modo di guardare ieri Sanremo dove perfino i conduttori del servizio pubblico cercano di spingere per il matrimonio omosessuale".

 

Giovanardi attacca Grasso; e lui, "una medaglia". "Lei è già partito malissimo violando la Costituzione," attacca il senatore di Idea Carlo Giovardi, "perchè l’articolo 72 prevede che ogni legge venga prima esaminata in commissione e poi in aula mentre questo ddl in aula non è stato discusso nemmeno un minuto". Ma le critiche di Giovardi riguardano anche il merito del ddl.

 

Giovanardi: "Cirinnà è pieno di contraddizioni". "Il ddl è un testo pieno di contraddizioni," ha detto Giovanardi rivolgendosi a Grasso, "ma le pare possibile che una coppia di uomini, con una unione civile, possa avere la reversibilità della pensione, mentre una coppia etero di conviventi no? Ma quando lei faceva il magistrato lo faceva così? E’ un interreogativo che devo porre. Vuol dire che il presidente non svolge il suo compito. Ci sono stati grandi presidenti come Fanfani, Nilde Iotti, che svolgevano il loro compito. Violante ci ha ricordati che il compito del presidente non è tutelare se stesso". Grasso si limita a replicare: "Senatore Giovanardi, le sue offese sono una medaglia".

 

Venerdì presentato ricorso su incostituzionalità del ddl alla Corte Costituzionale. Venerdì mattina il costituzionalista Mario Esposito, insieme ai promotori senatori Carlo Giovanardi, Andrea Augello, Luigi Compagna e Gaetano Quagliariello (del movimento ‘Idea’) e Mario Mauro (Popolari per l’Italia) si recheranno alla Corte costituzionale per depositare il ricorso per conflitto di attribuzione relativo all’iter del ddl Cirinnà, illegittimo rispetto all’articolo 72 della Costituzione. Il ricorso è stato sottoscritto da 51 senatori di opposizione.

 

Marcucci (Pd): Basta strategia del rinvio. Seconndo il senatore Renziano Marcucci, "smettiamola con la strategia del rinvio, sfidiamoci civilmente a viso aperto senza ulteriori perdite di tempo", ha detto il senatore Dem dichiarando il no del Pd all’emendamento sul non passaggio agli articoli del ddl Cirinnà. Il Pd continua quindi a essere contrario a un ritorno in commissione del ddl Cirinnà, "Voteremo liberamente e l’aula sarà sovrana, anche sull’articolo 5. E’ finito il tempo delle lunghe discussioni improduttive, oggi il Paese ha bisogno di decisioni". 


Pd più diviso del previsto. Marcucci però sembra troppo ottimista. Il gruppo Pd al Senato ha accolto, senza una vera e propria votazione, la proposta del capogruppo Luigi Zanda di votare secondo coscienza su tre emendamenti presentati al ddl Cirinnà. Uno riguarda l’affido rafforzato, un altro il vincolo dell’adozione per solo uno dei partner e l’apertura della "stepchild adoption" alle coppie conviventi. In ogni caso, viene riferito, nelle prossime ore non è escluso che il numero dei voti "liberi" possa crescere. Tutto dipenderà dalle richieste che arriveranno dai senatori dem. I cattolici del Pd infatti non sono soddisfatti della proposta accolta oggi.


Emendamento Lepri (Pd) su affido rafforzato. Il senatore Stefano Lepri, primo firmatario dell’emendamento sull’affido rafforzato, durante la riunione ha sostenuto che nove emendamenti presentati dai "cattolici" meriterebbero libertà di voto. E secondo quanto riferisce lo stesso Lepri, in serata potrebbe crescere il numero degli emendamenti da votare secondo coscienza.