Voto in Germania, la Bild: “Giorno dell’orrore per Merkel”
14 Marzo 2016
E’ una bruttissima batosta quella presa da Angela Merkel e Sigmar Gabriel nei 3 lander chiamati ieri alle urne in Germania per rinnovare i loro parlamenti, Baden-Wuettemberg, Renania-Palatinato e Sassonia-Anhalt. "Il giorno dell’orrore per la cancelliera Merkel", titola il popolare quotidiano tedesco Bild. A vincere è infatti la destra, prima euroscettica, poi antimmigrati, di Alternative fuer Deutschland (AFD), partito nato dall’idea di un gruppo di economisti antieuro ma che si è ricollocato nel panorama politico tedesco come una forza contraria alla politica di apertura all’immigrazione.
La geografia del voto nei lander tedeschi è comunque complessa e va decifrata. Secondo le proiezioni nel Baden-Wuerttemberg vincono dunque i Verdi (30,7%), che sorpassano la Cdu, il partito della Merkel (27,3%). Afd segna un 14,5%, più dei socialisti della Spd (12,7%) e dei Liberali (8,1%), mentre la Linke, la sinistra, col 3,2%, viene tagliata fuori dal Parlamento. In Renania vincono i socialisti con il 36%, la Cdu si ferma al 32%, Afd conquista il 12,6%, poi i Liberali (6,1%), i Verdi (5%) e la Linke (2,7%) che anche in questo caso non entra in parlamento.. In Sassonia-Anhalt vince la Cdu (30%), ma Afd segna un impressionante 24,2%, prima della Linke, che qui aveva uno dei suoi bastioni ma si ferma al 15,9% e dell’SPD, i socialisti crollati al 10,6%.
Viene quindi punita la politica di accoglienza del milione di immigrati entrati in Germania nel 2015. "Una cesura nella politica tedesca, il centro democratico viene sfidato", ha detto il vicecancelliere tedesco, socialdemocratico, commentando i primi dati del ‘super-Sunday’. In tre anni, la destra dell’AFD ha conquistato l’elettorato tedesco, prima prendendosela con l’euro e poi, con la fine della guerra dei debiti sovrani, con il milione e centomila richiedenti asilo che sono entrati in Germania.
Il partito fondato dall’economista Bernd Luecke, favorito dalla sfiducia verso le forze politiche tradizionali e verso la Cdu della Merkel, cavalcando l’indignazione popolare per il salvataggio della Grecia, aveva già centrato l’obiettivo di entrare nel Bundestag, il parlamento tedesco, ma oggi, puntando sulla politica antimmigrati, vince in Sassonia, Brandenburgo, Turingia, Amburgo e Brema. Al momento, il partito è nella mani di Frauke Petry (nella foto), che ha dato una solenne sterzata a destra, qualcuno dice avvicinando AFD ai neonazisti dell’NPD, altri convinti invece che saprà conquistare il voto moderato.
Frauke Petry condivide con la cancelliera Merkel le origini nell’ex DDR e la formazione scientifica, e chiede da tempo le dimissioni del capo del governo tedesco. AFD vuole limitare gli ingressi ai migranti in Germania: "Siamo pronti a stare all’opposizione. Anche da li’ si possono muovere le cose", ha detto la Petry. "I grandi partiti riflettano sulle loro drammatiche perdite di voti". ADF ma anche il fenomeno anti-islam di Pegida rafforzano quindi la destra tedesca mentre la Petry se la prende con la stampa e la politica, "diffamano il nostro partito".