Vulcano Islanda. Esperti di Reykjavik avvertono: “L’eruzione si intensifica”

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Vulcano Islanda. Esperti di Reykjavik avvertono: “L’eruzione si intensifica”

17 Aprile 2010

Si intensifica, come previsto dagli esperti, l’attività del vulcano sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokull, nel sud dell’Islanda, che sta mettendo in ginocchio il trasporto aereo in tutta Europa.

Stamani, tra la mezzanotte e le 4, sono stati registrati 22 lampi sopra il cratere, ovvero quanti ne erano stati registrati in tutta la giornata di ieri. L’ente geofisico ha segnalato uno sciame sismico di 14 terremoti minori con magnitudo compresa tra 1.2 e 2.6 Richter. La nube lambisce la stratosfera: esperti britannici stimano si elevi ora per oltre 9 chilometri. L’acqua del ghiacciaio sciolta dall’eruzione continua a perforare la montagna, che si erge per oltre 1.600 metri.

Secondo Sirio Ciccacci, professore associato di geomorfologia dell’Università La Sapienza di Roma, p stata la stagione primaverile a salvare parte dell’Italia dall’emergenza nuvola cinerea: "Ci è andata bene che non siamo in pieno inverno, se no la nube di ceneri avrebbe investito tutta l’Italia". In questa esplosione del vulcano islandese sono, aggiunge Ciccacci, le correnti occidentali che portano il materiale in dispersione a quote relativamente basse, dove andrebbe monitorato lo sviluppo delle perturbazioni extratropicali del Nord Atlantico che si muovono comunque da Ovest verso Est e interessano tutta la zona del Nord Europa e "in questo periodo solo marginalmente, appunto, la zona mediterranea".

In genere, osserva il geomorfologo, queste esplosioni non durano settimane, ma giorni. Qui l’eruzione perdura perché l’acqua del ghiacciaio si è infiltrata, ha interagito con il magma, e ha favorito la formazione del vapor d’acqua che ha aumentato la pressione. Per questo si tratta di una esplosione potente, ma destinata a diminuire una volta aperto il condotto del vulcano Eyjafjallajokull.