Wall Street, ancora incertezza: colpa del greggio
13 Settembre 2016
Ritorna il clima di incertezza a Wall Street dopo l’impennata seguita alle parole del membro della Federal Reserve, Lael Brainard. In avvio di seduta il Nasdaq Composite scambia a quota 5.190 punti (-0,4%), mentre il Dow Jones a 18.199 punti (-0,69%). Il cambio euro/dollaro rimane poco mosso a 1,1228. A frenare gli investitori concorrono due elementi: la debolezza del greggio, con il Brent che cede l’1,68% a 47,51 dollari al barile, e i dubbi degli investitori che continuano a soppesare la possibilità di un rialzo a breve dei tassi di interesse Usa.
In vista della riunione del FOMC il mercato continua a “pesare” con una certa attenzione le parole degli esponenti della banca centrale USA, tanto che i commenti del governatore Lael Brainard sono stati accolti con buonumore ieri da Wall Street.
Il banchiere, che viene generalmente annoverato fra coloro che sono più propensi a mantenere una politica accomodante, ha allentato le preoccupazioni di un imminente aumento dei tassi USA la prossima settimana.
Brainard ha affermato, infatti, che bisogna mantenere una politica accomodante per sostenere la crescita, e che l’incertezza degli sviluppi economici consiglia prudenza nel rimuovere una politica che si è rivelata efficace sull’occupazione e pure sull’inflazione.
Le parole di Brainard ieri sera si sono rivelate un importante test per i mercati, che aspettavano con ansia questo discorso, per carpire se vi fosse un cambiamento di tono in un esponente che è tutto teso a mantenere una politica di stimoli all’economia. Ciò, soprattutto dopo che, la scorsa settimana, le parole del banchiere Rosengren avevano alimentato l’attesa di un rialzo alla prossima riunione. In considerazione di questi ultimi sviluppi, Goldman Sachs ha ridotto le probabilità di un aumento dei tassi nella riunione del 20-21 settembre al 25% dal 40% precedente ed ha alzato la probabilità pera dicembre al 40% dal 30% precedente.