Walter, il Vassallum e il grande nemico: Massimo D’Alema
04 Dicembre 2007
di redazione
ma a nessuno si attaglia meglio che alla sinistra.
In preda ad una crisi terminale, i nostri eroi hanno deciso
di uscirne con il Pd e con Veltroni. Tutto il potere all’ex golden boy e
vedrete che il problema è risolto. E così è stato: il sindaco è diventato il
deus ex macchina con un’investitura popolare di stampo bulgaro e ha subito
dichiarato di voler fare a meno della sinistra radicale. Sin qui mugugni e qualche critica, ma nulla
di plateale. Quando però ha deciso di fare la “mossa del cavallo” e di andare a
trattare con l’ex nemico di lungo corso, Silvio Berlusconi, i mal di pancia
sono diventati più forti. Ed è partita la grande trama per bloccarlo. E’ sceso
in campo naturalmente Prodi, gran protettore dei comunisti e degli antagonisti.
Si è inalberato il solito Mastella e i “piccoli” di ogni risma al grido di “no,
il Vassallum no”. Quella che viene definita la legge elettorale “spagnola” non
va giù ad un sacco di gente perché favorirebbe i due grandi partiti (Pd e Pdl)
a scapito di tutti i mignon. Insomma, un’iniezione di bipartitismo grazie ad un
proporzionale fondato sui collegi di piccole dimensioni. Stando così le cose
non era difficile prevedere il no di Mastella e compagnia, nonché quello di
Casini (storicamente schierato per il modello tedesco). Sono comprensibili pure
le perplessità di Prodi. Il premier non vuole infatti che la rabbia dei piccoli
si scarichi sul governo ed è poi “amico” dei promotori del referendum. Quanto a
Fini, ha come prima preoccupazione – dopo la rottura con Berlusconi – quella di
non essere isolato.
Ma i nemici del Vassallum non sono solo questi, ne sono
spuntati almeno altri due. Il primo è Rutelli e il secondo è Baffino. Perché
anche l’animatore della Bicamerale si è schierato contro? Massimo D’Alema nella
sua vita politica ha una stella polare: non dare mai troppo potere a Veltroni. E
un sistema in cui il Pd e il Pdl sono destinati a diventare fortissimi, nato
peraltro da un superaccordo tra Walter e Silvio, non lo può proprio digerire.
Se il Vassallum ha un cotanto nemico, che peraltro si è già pronunciato per il
“modello tedesco”, allora la strada diventa veramente in salita. Baffino avrà
tanti difetti, ma non quello di non essere un eccellente tattico. Il Migliore
fra i discepoli della vecchia scuola comunista.
Insomma, se Veltroni e Berlusconi vogliono combinare
qualcosa non possono mettere troppo da parte D’Alema. La pagherebbero cara.
Walter e Massimo sono ancora una volta irriducibilmente antagonisti. Nulla di
nuovo sotto il cielo della sinistra. Cambiano i nomi, ma in nemici restano gli
stessi.