Welfare, Ferrero (Prc)  propone il “Bilancio sociale”

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Welfare, Ferrero (Prc) propone il “Bilancio sociale”

09 Ottobre 2007

Istituire un «bilancio sociale» dello Stato, così come ogni anno ci sono scadenze ed eventi economici quali la Relazione della banca d’Italia o il Dpef: lo ha proposto oggi il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero.

In merito alla polemica sul Protocollo firmato il 23 luglio, Ferrero ha ricordato che “l”obbiettivo resta quello di migliorarne i contenuti sulle pensioni e sulla precarietà, ma sul protocollo sul welfare il governo non cadrà”.

Un governo, ribadisce il ministro, dovrebbe «stare benissimo in piedi quando si chiede di applicare il programma». Perciò, ribadisce Ferrero, «penso che ci sarà una discussione, magari anche dura, ma che alla fine si trovi una quadra. Altrimenti, vorrebbe dire che la maggioranza di governo dovrebbe ammettere di fronte al paese che se ne frega del programma. Cosa che non penso la maggioranza sia intenzionata a fare». Quanto ai tempi per raggiungere questa intesa, il ministro ammette di non conoscerli: «Come è noto – spiega – io chiedo che venga già fatta in Consiglio dei ministri. Se non sarà in Consiglio dei ministri, lavoreremo perchè avvenga in Parlamento, nei tempi di approvazione delle norme. Abbiamo due mesi davanti – conclude – in cui la destra continuerà a dire che il governo salta e noi lavoreremo per trovare un buon accordo per i pensionati e il lavoratori precari».

Ferrero ha lanciato agli altri ministeri «sociali» la proposta di organizzare una «due giorni, in cui valutare gli effetti sociali del complesso delle politiche». Perché occorre, secondo il ministro, invertire la «tendenza economicistica».

«La politica – ha detto – deve ricominciare a dire la sua sull’economia, altrimenti si va verso l’imbarbarimento». «Non stiamo vivendo una fase di crisi economica – ha puntualizzato il ministro – anzi siamo in pieno sviluppo, anche in Italia, e le risorse ci sarebbero per invertire la tendenza e fare un altro ragionamento. Altrimenti la gente si sentirà sempre più sola e insicura».