Welfare, raggiunto accordo con sindacati e confindustria

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Welfare, raggiunto accordo con sindacati e confindustria

19 Ottobre 2007

Dopo tre giorni di confronto serrato sembra sia stato raggiunto un accordo tra l’esecutivo, i sindacati e la Confindustria sulle modifiche al ddl approvato venerdì scorso che secondo le parti sociali non rispettava interamente il protocollo firmato a luglio.

Con due intese separate sulla previdenza e i contratti a termine è stato messo a punto quindi un nuovo testo considerato “condivisibile” da Cgil, Cisl e Uil mentre la Confindustria pur soddisfatta per le precisazioni sui contratti a termine e sull’esclusione del lavoro stagionale dalla nuova normativa ha sottolineato che “in futuro bisognerà mettere mano alle pensioni perché abbiamo fatto la strada inversa rispetto agli altri Paesi” e questo è un lusso che “non possiamo permetterci”. Il nuovo testo approvato questa sera da un Consiglio dei ministri straordinario sarà valutato domani dagli esecutivi di Cgil, Cisl e Uil insieme ai risultati del referendum sul protocollo.

Ma la riunione, dopo le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi a questo punto si presenta assolutamente tranquilla. L’intesa, secondo il ministro del Lavoro, Cesare Damiano ha “fugato qualsiasi dubbio interpretativo e di trasposizione del protocollo”, un fatto “importante” che consente al Governo di “continuare nella sua attività in campo sociale”. In particolare per quanto riguarda la previdenza è stata reintrodotta la norma che prevede l’intenzione di assicurare meccanismi di tutela e garanzia per i lavoratori più giovani con l’obiettivo di avere trattamenti pensionistici non inferiori al 60% dell’ultima retribuzione. E’ stato inoltre chiarito che l’aumento dei contributi previdenziali dello 0,09% a partire dal 2011 ci sarà solo dopo aver verificato se i risparmi previsti dalla razionalizzazione degli enti previdenziali non sono adeguati.

E’ stata tradotta in norma di legge anche la parte sulle finestre pensionistiche chiarendo che a fronte del mantenimento delle quattro finestre per chi ha maturato 40 anni di contributi (sono solo due per chi ha meno anni di anzianità) saranno introdotte quattro finestre anche per chi esce dal lavoro maturando l’età di vecchiaia (65 anni gli uomini 60 le donne). I requisiti sia per l’anzianità che per la vecchiaia vanno raggiunti almeno tre mesi prima della finestra di uscita. Sui contratti a termine resta ferma il limite della durata dei contratti successivi con la stessa azienda in 36 mesi oltre i quali è possibile una sola proroga con la stipula presso la direzione provinciale del lavoro e l’assistenza di un sindacato tra quelli “comparativamente più rappresentativi” a livello nazionale.

Vengono però esclusi da queste nuove norme i lavoratori impegnati in attività stagionali mentre è previsto un periodo transitorio di 15 mesi per coloro che hanno già avuto contratti con la stessa azienda ma non ha ancora raggiunto i 36 mesi complessivi. Soddisfatto il ministro del Lavoro, Cesare Damiano e i leader sindacali mentre Confindustria con il presidente, Luca Cordero di Montezemolo, si limita a dire che il testo è “condivisibile” nella parte dei contratti a termine, sul tema quindi sul quale venerdì scorso aveva espresso preoccupazione.

“Posso dire finalmente – ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani – che il testo del Governo corrisponde esattamente all’accordo firmato con le parti sociali il 23 luglio scorso”. Il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni sottolinea che con il Governo c’ è stata “qualche incomprensione” ma che le nubi si sono “diradate” con la decisione del Governo di dare piena attuazione a un accordo che ha avuto con il referendum “un consenso così vasto”. La Uil con il leader Luigi Angeletti considera “positiva” l’approvazione del nuovo testo da parte del Consiglio dei ministri e si augura che lo stesso testo sia approvato dal Parlamento. Infine il segretario generale dell’Ugl, Renata Polverini ha espresso soddisfazione per un’intesa sul testo che “rispetta lo spirito del protocollo”. “Ora – sottolinea – ci auguriamo che si possa procedere nei tempi previsti all’approvazione del ddl senza ulteriori colpi di scena in Parlamento”.