Why Not, flop De Magistris. Cassazione annulla condanna Loiero
03 Ottobre 2013
di Ronin
La Cassazione ha smontato buona parte del castello accusatorio di Why Not, l’indagine iniziata nel 2006 dall’allora Pm e oggi sindaco di Napoli Luigi De Magistris. L’inchiesta sul malaffare nella gestione dei fondi pubblici di Regione Calabria, con tanto di intercettazioni e influenza sulla caduta del Governo Prodi nel 2008, ne esce quindi ridimensionata. Agazio Loiero – ex governatore calabrese del centrosinistra – è stato prosciolto da ogni accusa "per non aver commesso il fatto". Stessa sorte per altri imputati eccellenti. La associazione a delinquere ipotizzata a suo tempo non ha retto al vaglio della suprema corte. Tra le condanne confermate, quella a un anno di reclusione per Rinaldo Scopelliti (che però escluderà dalla sentenza di primo grado l’accusa di peculato). Cento persone e passa furono coinvolte nell’inchiesta, le Procure di Catanzaro e di Salerno diedero vita a una memorabile guerra giudiziaria, con sequestri e controsequestri di fascicoli su cui ironizzò non poco il compianto presidente Cossiga. De Magistris subì un processo disciplinare e decise di appendere la toga al chiodo, per entrare in politica. Verrà il giorno in cui forse – sperando che si recepisca quanto chiesto, anzi imposto, dall’Unione Europea – ci accorgeremo che certe grandi inchieste di forte impatto sociale avevano ed hanno un tasso troppo alto di spettacolarizzazione. Quelle contro i colletti bianchi, ad esempio, che quando hanno un esito molto meno mediatizzato rispetto al momento in cui scoppiarono come bombe. Finiscono con sentenze assolutorie, archiviazioni o prescrizioni. Ma del resto, per chi agita le manette, nelle aule di giustizia o sulle prime pagine dei giornali, la prescrizione è certo il peggior crimine…