Wikileaks: Assange pronto per estradizione in Usa
18 Gennaio 2017
Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, si dice pronto, attraverso il suo avvocato Melinda Taylor, a essere estradato negli Stati Uniti dopo la decisione di Barack Obama di commutare la pena di Chelsea Manning.
Assange, rifugiato nell’ambasciata ecuadoregna a Londra dal 2012, ha sempre detto di temere una estradizione negli Usa con accuse di spionaggio nel caso in cui avesse lasciato l’ambasciata, anche se nessuna rogatoria in questo senso è mai stata avviata da Washington (l’unica richiesta di estradizione nei suoi confronti è quella svedese).
“Assange è ancora certo di volersi recare negli Stati Uniti a patto che i suoi diritti siano rispettati, anche se la Casa Bianca dice che la liberazione di Manning non è un do ut des”, ovvero non è stata decisa dal presidente americano come conseguenza delle promesse del blogger australiano. Lo scrive in un tweet l’account di Wikileaks.
Il 12 gennaio scorso Julian Assange si era detto disposto ad essere estradato negli Stati Uniti se fosse stata concessa la grazia alla sua principale fonte di notizie. Così aveva scritto Wikileaks su twitter: “Se il presidente degli Stati Uniti Barack Obama perdona Manning prima di lasciare l’incarico il 20 gennaio, quando entrerà in carica Donald Trump, Assange accetterà di essere estradato negli Stati Uniti”.