WikiLeaks, Assange sfida Obama: “mi consegno se liberi Manning”

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WikiLeaks, Assange sfida Obama: “mi consegno se liberi Manning”

13 Gennaio 2017

Assange sarebbe disposto a consegnarsi alle autorità di Washington, ma solo in cambio di una grazia concessa dal presidente americano uscente a Chelsea Manning, che sta scontando una pena di 35 anni per aver rivelato informazioni segrete, sia militari che diplomatiche, tramite il sito creato dall’attivista australiano. E’ la sfida finale tra Julian Assange e Barack Obama.

“Julian Assange si offre agli Usa in cambio della liberazione di Chelsea Manning” ha annunciato WikiLeaks su Twitter, precisando comunque che le contestazioni del dipartimento di Giustizia statunitense contro Assange sono “chiaramente incostituzionali”. 

La Casa Bianca non esclude l’ipotesi di concedere la grazia all’ex soldato Manning. Lo ha detto in conferenza stampa il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest. 

Manning è stato condannato nel 2013 a 35 anni di carcere per aver passato informazioni segrete a WikiLeaks, dopo aver trafugato decine di migliaia di documenti. Dopo la condanna l’ex analista dell’esercito Usa ha iniziato le pratiche per il cambiamento di sesso. 

Assange ha trovato rifugio a Londra, nell’ambasciata dell’Ecuador dal 2012, come rifugiato politico, per sfuggire all’estradizione in Svezia e al rischio di finire in un carcere degli Stati Uniti per il ruolo svolto dalla sua organizzazione nelle tante fughe di notizie che hanno imbarazzato Washington, anche nelle scorse elezioni presidenziali.

Recentemente il fondatore di Wikileaks è intervenuto nel dibattito politico americano, definendo l’ultimo rapporto degli 007 sull’interferenza della Russia nelle elezioni americane, “piuttosto imbarazzante per la reputazione dei servizi di intelligence” di Washington.