Will e Kate si sposano e a Londra va in scena un gran carnevale
29 Aprile 2011
di redazione
Ci lamentiamo tanto dei nostri matrimoni ma oggi, guardando in tv le nozze di William e Kate, un moto di orgoglio ci riempie. Noi italiani quei cappellini così inglesi e quelle bandierine di plastica non le avremo mai. Grazie a Dio. E alla regina.
Siamo assolutamente ben disposti verso l’evento che ormai da mesi è stato ribattezzato “del secolo” ma seguendo la diretta televisiva, minuto dopo minuto, le nostre facce sono passate dal sorriso compiaciuto alla perplessità per finire nel dubbio…ma tutti quei vestiti sgargianti, le donne vestite da sposa, l’urliccio incontrastato delle donne festanti non fanno un po’ gay pride? Niente di male, ma il buon gusto inglese vacilla terribilmente.
Recuperiamo stima di loro vedendo arrivare la macchina dello sposo. All’interno, oltre a lui, il fratellino Harry. Sono composti, regali, quasi alteri. Abbiamo però il sospetto che dietro l’immagine pulita nell’abitacolo ci siano sberleffi e prese in giro dello scapestrato Harry verso il posatissimo William. Proprio non riusciamo a prendere sul serio questo sposalizio. All’arrivo in chiesa la telecamera stacca su Elton John con compagno al seguito, su una serie di ragazze abbellite da cappellini in classico stile british, ovvero esagerati, colorati e multiforma. Oggi la compostezza non è di casa.
Forse la nostra delusione è dettata dalla spinta mediatica che è stata data all’evento nei giorni scorsi e che ha generato aspettative difficilmente realizzabili. Il matrimonio perfetto non esiste, sembra piuttosto di assistere alla cerimonia di zia Giulia con zio Remo: c’è chi si veste male, chi esagera, chi si addormenta in chiesa (e lo abbiamo visto), qualche ritardatario, gli sposi nervosi ma felici e la lunga attesa. Piccole debolezze che sommate fanno la forza dell’evento; umanizzano i reali e li fanno sembrare normali. Nella speranza che, nel matrimonio della normalità e dell’informalità, non abbia la meglio la “pancia” della gente.