Yara, Bossetti se la prende con testimone ex collega
19 Dicembre 2015
di redazione
Massimo Bossetti, muratore di Mapello sotto processo per l’omicidio di Yara Gambirasio, oggi è sbottato in aula: "Non è vero, non è vero, mi state solo denigrando, sono tutte bugie su di me". Bossetti è scattato quando l’accusa ha chiamato a testimoniare un suo ex collega che avrebbe detto "Massimo un giorno mi disse che voleva suicidarsi". Da qui la reazione dell’imputato, in un fuori programma che riporta al centro delle cronache l’omicidio di Yara, per il quale Bossetti è in carcere dal 16 giugno 2014 con l’accusa di essere l’autore del delitto. Il testimone, Ennio Panzeri, è titolare di una ditta artigiana nella provincia di Lecco e in passato aveva lavorato con l’imputato. L’accusa ha chiamato a testimoniare anche altri ex colleghi di lavoro che hanno parlato di ‘strani’ comportamenti di Bossetti. Durante il suo intervento, Bossetti ha ricordato che con Panzeri "si erano incrinati i rapporti di lavoro". Ma sulla storia del presunto tumore alla testa evocato in passato dal muratore bergamasco, Bossetti ha spiegato di aver detto all’epoca un bugia, "Mi vergogno e mi scuso, ho raccontato la storia del tumore alla testa soltanto perché era l’unica scusa valida che avevo pensato per assentarmi e trovare qualche lavoro in altri cantieri, visto che li’ non ero pagato".