Yara. Manganelli: “Credo che chi indaga abbia il dovere di sperare”
13 Gennaio 2011
di redazione
Il capo della Polizia, Antonio Manganelli, oggi in visita alla Questura di Bergamo, si è soffermato con i giornalisti a parlare del caso della scomparsa di Yara Gambirasio. "Siamo in contatto con le polizie di 188 Paesi che hanno la ricerca delle nostre persone scomparse nella loro attività quotidiana – ha detto Manganelli -. Non ritengo che questa possa essere una pista privilegiata, ma siccome non bisogna lasciare nulla di intentato, è doveroso seguire anche una pista che non si ferma al nostro Paese".
"Credo che chi indaga abbia il dovere di sperare. Gli investigatori hanno il dovere di individuare la causa di questa scomparsa – ha aggiunto Manganelli -, colui o coloro che hanno sottratto questa ragazza, devono raccogliere un quadro indiziario per consentire uno sviluppo processuale". Il capo della Polizia ha poi aggiunto che "gli investigatori stanno inseguendo qualsiasi pista. Posso solo esprimere il compiacimento per come la magistratura e le forze di polizia stanno svolgendo le indagini ed esprimere la fiducia che tutto quello che si può fare non sarà lasciato senza sviluppo".
"La mia testimonianza è quella di una professionalità che deve essere trasmessa alla famiglia come elemento di fiducia che nulla sarà lasciato intentato" ha proseguito il capo della Polizia. "Stiamo lavorando con grande impegno – ha aggiunto Manganelli – ma anche con amore e con passione. Gli investigatori – ha concluso – si stanno impegnando con il cuore da un mese e mezzo anche nei giorni tradizionalmente dedicati al riposo come Natale e Capodanno, senza guardare l’orologio. Per questo ho sentito il dovere di incontrarli e ringraziarli per quello che stanno facendo".
"Ho un’idea ma non ritengo di doverla dire, perchè queste impressioni dovrebbero essere comunicate da chi è preposto a fare questo". ha infine espresso Manganelli. "L’investigazione è un grande mosaico di tessere apparentemente insignificanti che diventano, dopo giorni o dopo mesi strategicamente fondamentale – ha detto -. Per gli investigatori moderni i tabulati telefonici sono una tessera di questo mosaico bisogna avere grande pazienza, si devono raccogliere tutti gli elementi e cercare di sistemarli in modo tale che producano un risultato".