Yemen. Rapitori dei tedeschi chiedono rilascio 2 detenuti in Usa
18 Dicembre 2008
di redazione
I rapitori dei tre cittadini tedeschi nello Yemen hanno chiesto in cambio del loro rilascio la liberazione di due yemeniti in carcere negli Stati uniti con l’accusa di aver fornito sostegno finanziario ad Al Qaida. Lo apprende l’agenzia France Presse da fonti tribali.
"La questione ormai è più complicata perché i rapitori hanno un’altra rivendicazione, la liberazione di Mohammed Ali al-Moayad e del suo compagno Mohammed Zayed", entrambi membri della tribù Khawlane, legata a quella di Bani Dhabyane, cui appartengono i rapitori.
I tre cittadini tedeschi, una donna che lavorava nello Yemen per un’organizzazione dell’Onu e i suoi genitori che erano andati a trovarla, sono stati rapiti domenica mentre stavano facendo un’escursione a sud-est di Sana’a.
Mohamed Ali Hassan al-Moayad, imam della principale moschea di Sana’a, e il suo assistente Mohamed Zayed, erano stati condannati a 75 e 45 anni di carcere da un tribunale di New York nel 2005. La condanna è stata annullata in appello ed entrambi gli uomini, che erano stati arrestati a Francoforte nel gennaio 2003, dovranno essere sottoposti a nuovo processo.
Al momento dell’estradizione, l’allora ministro americano della Giustizia, John Ashcroft, aveva accusato l’imam di aver "personalmente consegnato ad Osama bin Laden 20 milioni di dollari raccolti tramite la sua rete".
Il capo della banda di rapitori yemeniti, identificato come Abd Rabbo Saleh Al-Tam, aveva inizialmente chiesto la liberazione di suo fratello e del figlio, in carcere nello Yemen; poi ha reclamato il versamento dell’equivalente di 200.000 dollari.
fonte: APCOM